Palermo, Troianiello chiede più spazio: “Sono pronto a giocare pure in porta”
Gennaro Troianiello, centrocampista del Palerm0, si è raccontato al Corriere dello Sport.
Il calciatore parla della propria vita: “La mia è una storia travagliata: avevo tre anni quando io e la mia famiglia siamo scappati per il terremoto in Irpinia. Dopo un po’ siamo tornati a Napoli, ma si viveva alla giornata. Da piccolo volevo fare lo showman, cantare e ballare. A 12 anni vado a giocare nel Lauria, che per me era come emigrare in America: il Lauria aveva i colori rosanero”. Troianiello spiega come è arrivato al Palermo: “Perinetti chiamò Sicignano e gli chiese di me, ero proprio davanti a lui. Allora entrambi eravamo nel Frosinone, Cavasin non mi vedeva e la società decise di mandarmi via. Con Conte mi sento spesso, mi ha aiutato a livello umano. Con Sannino pensavo di essere titolare, invece niente. Di Francesco a Sassuolo mi avrebbe tenuto, poi mi confidò che mi cercava il Palermo. Ho accettato perché mi volevano a tutti i costi e per la città”. Il centrocampista campano pero’ ha finora trovato pochissimo spazio: “Non me l’aspettavo, perché pensavo di essere un punto cardine della squadra. Quando c’era Gattuso, tutti mi volevano, avevo ricevuto tantissime telefonate e poi è successo qualcosa che non mi so spiegare: hanno cambiato sistema di gioco. Un appello a mister Iachini? Sono pronto a giocare pure in porta! Se dovessi scrivere uno striscione? Scriverei: fateci sognare con Troianiello in campo”.