Gli zii del tifoso in coma: “Sparavano in tanti: erano ultras della Roma. La situazione è grave”
Gli zii del tifoso del Napoli che ieri è stato gravemente ferito, sono intervenuto ai microfoni di Sky.
Enzo e Giuseppe Esposito hanno dichiarato: “Purtroppo è in coma, ha subito tre arresti cardiaci e ha una pallottola nella vertebra. Se uscirà dal coma sarà operato e non sappiamo dal punto della vista della mobilità cosa succederà. Sono state dette tante cose false su Ciro (è il nome del ragazzo feriti ndr), noi vogliamo chiarire. Ciro è un ragazzo di 30 anni, lavora nell’autolavaggio di famiglia 12 ore al giorno. L’unica colpa che ha nostro nipote è che gli piace il Napoli, non fa parte del tifo organizzato e non è abbonato. Compra solo i biglietti e segue la sua squadra nel cuore. Quando è successo il tutto, con lui c’era anche un altro nostro nipote il quale ci ha raccontato che loro hanno semplicemente parcheggiato l’auto in un posto prestabilito e non c’era la Polizia.
Improvvisamente sono state lanciate bombe carta e ci sono stati degli spari, non è stato solo una persona ad aprire il fuoco! Altri sparavano in cielo, colui che ha colpito nostro nipote ad altezza uomo. L’ambulanza poi è arrivata con un’ora di ritardo, quando è giunto al pronto soccorso era considerato clinicamente morto. È stato un vero e proprio agguato di alcuni ultrà della Roma. Un gruppo di 4-5 persone hanno aggredito 10 tifosi che si recavano allo stadio. Ci aspettiamo dallo Stato un po’ di chiarezza. Possiamo capire che si è giocato per ordine pubblico, ma a mente fredda bisogna fare chiarezza su chi è Ciro e di cosa è stato vittima”.