Fiorentina-Parma 3-3, pagelle viola: la fortuna aiuta i mediocri
Avrebbe dovuto essere la partita “della vita” (vergognosa solo la definizione, perchè quelle partite si giocano negli ospedali e comunque non su un campo di calcio) per la Fiorentina, avrebbe dovuto essere la giornata della svolta dopo la contestazione dei tifosi, avrebbe dovuto essere la partita del cambio di passo. Ed invece è stata solamente la giornata della mediocrità espressa nel gioco e nella mentalità da una Fiorentina che manca di tutto quello che è la base per una compagine della massima serie.
La partita della Fiorentina è stata mediocre e rocambolesca, senza capacità di tenere il vantaggio (doppio) e, alla fine, solo un autogol ha reso leggermente meno amara, portando un palliativo punticino in classifica.
PAGELLE FIORENTINA
DRAGOWSKI 5,5: ha fatto moltissimo nelle giornata passate che adesso conosce, probabilmente, un momento di calo fisico e mentale. Il rigore non era affar suo, ha intuito ma non c’è arrivato. Il secondo gol non lo vede piazzato bene ed il terzo gol del Parma poteva essere evitato anche con una sua uscita.
MILENKOVIC 6: segna un gol da attaccante e cerca di arginare le incursioni degli avversari, ma la concentrazione non è sempre costante e anche la sua capacità difetta. E’ tuttavia quello che ha demeritato di meno
PEZZELLA 5,5: la grinta non basta, anche perchè non sempre sa quello che fa e in diverse occasioni la tensione e la paura lo portano a sbagliare disimpegno o alleggerire la pressione con corner regalo per il Parma.
MARTINEZ QUARTA 5,5: realizza un bel gol di testa e illude tutti. Stenta nel recupero e nel caos dell’area di rigore commette errori che, in ultimo, lo portano a facilitare il secondo e il terzo gol del Parma.
MALCUIT 4: se nel primo tempo aveva mostrato applicazione e concentrazione su entrambe fasi di gioco, nel secondo tempo è un disastro completo. Non riesce a fare un cross decente, non riesce ad andare sul fondo, perde l’avversario in corsa e soprattutto è lui il marcatore che al limite della propria area piccola, non contrasta nè Kurtic, nè Mihaila e consente le reti degli emiliani.
EYSSERIC 5: gioca da incontrista, non solo non è il suo ruolo (lo ricopre per ovvia necessità, date le assenze) ma non sa tenere il passo e neanche la posizione.
PULGAR 4,5: il mezzo punto è per l’assist dell’1-0. Questo è il peggior calciatore della Fiorentina e anche di questa giornata. Indovina un cross che porta Quarta a segnare il primo gol ma è lento, irritante, superficiale, non vede l’azione e non sa fare un passaggio a tre metri, non sa battere un calcio d’angolo a modo, non sa combattere per la palla e sulla palla. Commette un fallo di mano determinante pur se appare ingenuo e giustificabile. Perde palla al limite della propria area più volte e permette agli avversari ripartenze e pericoli da portare a Dragowski, tra i quali oggi due azioni gol.
AMRABAT 5,5: è il solo che contrasta e rompe, è il solo che corre dietro all’avversario e cerca di arginare una deriva di gioco che poi diventa pericolo quando viene sostituito per infortunio (dal 25′ s.t. BONAVENTURA 5: insufficiente il suo ingresso in campo, rallenta anzichè velocizzare la manovra, pensa troppo invece di inventare la giocata)
BIRAGHI 5: nettamente fuori partita e fuori condizione. Non riesce in niente, neanche nelle più semplici rimesse laterali.
BORJA VALERO 5,5: nonostante si impegni non riesce a fare il Ribery della situazione. E’ un sostegno fisso a Vlahovic, è un secondo allenatore in campo ma niente di più. Corre per quanto può e prova a dare una mano anche in difesa ma più di tanto non fa (dal 32′ s.t. CALLEJON 5: non pervenuto)
VLAHOVIC 5: elemento di disturbo per la retroguardia parmense ma senza pungiglione. Spesso è solo a correre contro difensori gialloblu. Non viene servito come avrebbe bisogno, non sa tenere palla più di tanto e fa sfumare ripetute azioni offensive. Si scoraggia durante la gara anche per il minimo contrattempo di gioco. Non ha fatto un tiro in porta nemmeno con il pensiero.
Allenatore PRANDELLI 4: non riesce a gestire il gruppo, non riesce a trasmettere la necessaria grinta e il necessario stimolo per far impegnare i calciatori in modo che la “causa viola” venga perorata. La partita non la sa cambiare, in corsa, perchè purtroppo non ha neanche a disposizione i giocatori per farlo.