Paolo Cannavaro e la Nazionale: l’unica ragione per cui Prandelli non convoca in azzurro il fratello di Fabio
Da oltre due anni i napoletani si pongono un quesito che ancora oggi non ha trovato risposta. Il loro capitano, difensore di riferimento della squadra oggi in lotta per lo Scudetto e da anni in Europa, non è mai rientrato nei piani del ct dell’Italia Cesare Prandelli: nemmeno per un’amichevole o per le pre-convocazioni dell’Europeo. Ogni volta, al momento della stesura della lista azzurra, Paolo Cannavaro, tra l’altro giocatore dello stesso Prandelli ai tempi del Parma, non sa fornire una spiegazione a sé ed ai media.
Per almeno un anno, Prandelli non ha mai preso la parola su Cannavaro jr., ma intanto aveva offerto una chance in azzurro anche ai meno quotati Gastaldello e Lucchini; poi, nell’ottobre del 2011, in occasione delle sfide con Serbia ed Irlanda, arrivarono inaspettatamente delle dichiarazioni, che finalmente tendevano a svelare l’arcano. Il tutto stava nella differenza tra la difesa a 3 del Napoli e la retroguardia a 4 della Nazionale. Un discorso che lo aveva portato, a sua detta, ad escludere anche Campagnaro, convocabile in quanto oriundo ed ancora eleggibile in azzurro poiché ancora mai considerato dall’Argentina. La motivazione, tuttavia, ha poi cessato presto di avere ragion d’essere, e per due ragioni, non una: non solo l’Italia ha cominciato ad adoperare la difesa a 3, addirittura alla gara inaugurale degli Europei, ma lo stesso Napoli ha iniziato a passare spesso a quella a 4, dove Cannavaro è sempre stato protagonista. Nemmeno l’esistenza del già collaudato “blocco Juve” può fungere da giustificazione: a volte Ranocchia ha scalzato tranquillamente Bonucci, emarginato ogni tanto dal gruppo.
Rimane il discorso della carta d’identità ingiallita: Paolo Cannavaro ha pur sempre più di 30 anni, ma anche Gastaldello, spesso utilizzato come ultima risorsa per fare rosa, è molto avanti con l’età, essendo un classe ’83. Solo Barzagli, oggi il miglior difensore italiano in circolazione, può costituire una giusta eccezione in tal senso.
Paolo Cannavaro non ha potuto trovare spazio in Nazionale nemmeno quando sono mancati quasi tutti i titolari e Prandelli è stato costretto a chiamare almeno 3 riserve, come nel caso di questi giorni in cui ad essere assenti sono Chiellini, Bonucci ed Ogbonna. Finora Prandelli ha accolto a Coverciano ben 12 difensori centrali: oltre ai 3 succitati, infatti, si contano Barzagli, Ranocchia, Astori, Gastaldello, Lucchini, Bovo, Gamberini, Acerbi e Bocchetti. Per le prime due partite dell’Europeo il mister ha utilizzato persino De Rossi in quel ruolo: 13 giocatori sono quindi passati davanti a Cannavaro.
A questo punto, l’unica spiegazione plausibile, e già proposta dalle malelingue partenopee in passato, è presto detta: Prandelli temerebbe il dualismo a distanza di anni tra Paolo e Fabio, il paragone forzato tra l’ex capitano campione del mondo e Pallone d’oro, ed il fratellino inesperto cui verrebbe dato semplicemente un contentino. Se un minimo di logica regna ancora nel calcio, qui qualcosa non quadra.