FIGC, ecco chi ha votato per l’elezione di Tavecchio tra le 20 squadre di Serie A
“Sarò il presidente di tutti, soprattutto di quelli hanno espresso il dissenso”. Sono state queste le prime parole di Carlo Tavecchio, neo eletto a capo della FIGC. Allora andiamo a scoprire per chi hanno votato le squadre di Serie A.
Partiamo allora proprio da queste quattro squadre. Sicuramente ci sono Roma e Juventus, firmatarie di un documento che richiedeva il ritiro di entrambi i candidati. “Non appoggiamo e non votiamo nessuno dei due candidati alla presidenza Figc – questo il testo – perché per riformare il calcio italiano serve un largo consenso che ora non c’è”. A supportare questo documento c’erano anche Cagliari, Cesena, Empoli, Fiorentina, Sampdoria, Sassuolo e Torino. I primi a ritirarsi dal fronte NO-TAV furono i sardi, con il patron Giulini che aveva dichiarato ai microfono di Tuttomercatoweb: “Ha fatto un brutto autogol, ma non un fallo da espulsione. Tavecchio, in sostanza, non ha sbagliato il concetto, ovvero che in Italia ci sono troppi stranieri”. Salvo poi ricredersi, firmare il documento e ancora una volta ritirarsi e votare a favore. Stessa giravolta del Cesena, con Lugaresi che così parlava all’Ansa: “Visto che i due candidati non si sono ritirati, noi abbiamo deciso di essere coerenti con quanto affermato all’assemblea di Lega e dunque voteremo Tavecchio”. E stando alle parole di Galliani, facendoci due conti anche Sassuolo, Empoli e Sampdoria, nonostante le dichiarazioni di voto, alla fine hanno scelto il presidente della Lega Dilettanti. Le quattro NO-TAV dovrebbero essere quindi Juventus, Roma, Fiorentina e Torino. E proprio Urbano Cairo, patron granata, aveva lanciato la provocazione prima del voto: “Perché Lotito fa il badante di Tavecchio?”.
Grande protagonista della vittoria e della campagna elettorale era stato proprio il patron biancoceleste che ora però promette: “Tornerò ad occuparmi della Lazio. È la vittoria del calcio, non è una vittoria personale”. Altro pezzo forte della compagnia a favore, era il Milan di Galliani insieme a Thohir, Preziosi, De Laurentis e alle dirigenze di Atalanta, Hellas e Chievo Verona, Parma, Palermo e Udinese.
Sedici a quattro, questo il risultato finale. Una maggioranza solida. Basterà questa per riformare il calcio italiano?