Milan, il mercato tra rinnovi e cessioni importanti
Rifondazione: è il termine che dalla scorsa estate campeggia tra Via Turati e Milanello: infatti, dopo le eccellenti cessioni della scorsa stagione ed i mancati rinnovi di tutti i senatori, il prossimo mercato invernale, ma soprattutto quello di giugno, saranno importantissimi per definire il Milan del futuro.
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In entrata, infatti, i rossoneri dovranno decidere se riscattare i cartellini di alcuni giocatori che si stanno rivelando importanti in questo inizio travagliato di stagione: trattasi di Constant ed Acerbi con il Chievo, Zapata (fin qui il più deludente) con il Villareal e Bojan Krkic con il Barcellona. Molto importante sarà anche il prossimo allenatore: infatti, nel caso in cui dovesse avverarsi il sogno Guardiola, lo spagnolo avrebbe già indicato una serie di giocatori funzionali al proprio schema di gioco (Strootman, Felipe Anderson, Obiang, Lisandro Lopez, Chiriches, Djuricic, N’Kolou, Yanga Mbiwa). In uscita si lavorerà molto tra scambi e fare cassa: infatti ci saranno tentativi di scambio con Inter (Boateng-Sneijder) e Juve (Matri-Pazzini), non è però da escludere anche una trattativa con il Psg per Pastore, mentre in uscita ci sono il portiere Gabriel, che quasi certamente andrà a fare esperienza in prestito, Traorè che non ha convinto, Didac Vilà, che era già stato ceduto in estate ma poi l’affare con il Valencia era saltato per un infortunio, mentre molto incerto resta anche il futuro, oltre quello di Pato, di Robinho, che vanta molte richieste, soprattutto in patria, mentre sorprese potrebbero esserci sul fronte Abate, dopo che De Sciglio sta mostrando affidabilità e visto l’interesse estivo del Psg. Altra questione spinosa sarà quella relativa ai rinnovi, soprattutto i cosiddetti senatori: Abbiati, dopo il difficile avvio di stagione, sembra destinato a partire, mentre per Yepes la società lascerà decidere il giocatore se voler continuare a giocare e farlo con la maglia rossonera. Certo il rinnovo di Bonera, importante dopo la partenza di T.Silva, mentre partirà quasi certamente Flamini, dopo il rinnovo travagliato dell’estate scorsa. Complicato invece il discorso di capitan Ambrosini: la società vorrebbe che il giocatore chiudesse la carriera da centrale difensivo, prolungandogli in quel caso volentieri il contratto, ma Ambrosini si sente ancora un giocatore in grado di dire la sua e di farlo da centrocampista.