Sampdoria: Krsticic campione vero
Nenad Krsticic è la piacevole sorpresa di una Sampdoria che da neopromossa ha disputato un buon campionato, mettendosi praticamente al sicuro già a più di dieci giornate dalla fine del torneo: per lui peró, la stagione finisce al 12′ del primo tempo nel derby cittadino.

Era uno dei più temuti dai giocatori avversari, perché la sua grinta e la sua tenacia, oltre ad una indiscutibile tecnica, sono elementi imprescindibili per il gioco dei blucerchiati; senza di lui la Samp perde il suo punto di riferimento, l’uomo in più che, anche nei momenti di sofferenza dei compagni, riesce a tenere alto il ritmo con una caparbietà e una voglia che difficilmente si riscontrano nei giocatori di oggi. Forse è stato il lato crudele della vita a donargli certe qualità, quella vita che lo ha messo alla prova molto presto. Ha superato momenti ben più difficili Nenad e sicuramente tornerà più forte anche dopo un brutto ma semplice fallo di gioco. Così lo hanno definito: semplicemente una brutta entrata volta a colpire il pallone; cose che spesso accadono nell’arco dei 90 minuti. La cosa spiacevole sta purtroppo nel constatare che l’autore di quell’entrata assassina, il brasiliano Matuzalem, non sia poi così estraneo a certi atteggiamenti. Basti ricordare alcuni interventi nei suoi trascorsi laziali o il grave infortunio che causó al suo ex compagno Brocchi, non più di un paio di mesi fa. Una riflessione sorge spontanea: perché in una partita di calcio si mettono sempre sotto osservazione i tifosi quando ci sono i protagonisti, sotto l’occhio pubblico, che si permettono di farci vedere cose che ci risparmieremmo volentieri?
Ma fuoriclasse si nasce, e il centrocampista blucerchiato ce ne dà conferma nelle sue dichiarazioni:
“Ero più preoccupato per i miei compagni che per il mio infortunio. Io un intervento del genere non l’avrei mai fatto». Lui è così: campione sul campo e nella vita.