Sampdoria: la salvezza nel giorno del dolore
Giornata e serata surreale quella vissuta ieri a Genova: una città che piangeva le sue vittime ma che non ha potuto fermarsi, neppure per una partita di calcio.

La Lega Calcio non ha concesso il rinvio della gara e così, alle 20.45 a Marassi, i riflettori si sono accesi ugualmente. I genovesi hanno affrontato anche questa ennesima tragedia con tutta la dignità che li ha sempre contraddistinti: persone semplici, che lavorano in silenzio, che amano la propria terra, che vivono il mare come un compagno che come tale però, talvolta, può anche tradire. Con lo stesso decoro i tifosi della Sampdoria e la società stessa hanno vissuto questo giorno così triste, una ferita che bruciava ieri, brucia oggi e brucerà ancora per tanto tempo. Lutto al braccio per la squadra, e incasso interamente devoluto alle famiglie delle vittime della tragedia. In questo modo l’U.C. Sampdoria si è stretta attorno a tutta la città. I tifosi hanno avuto un compito ingrato: scegliere se disertare lo stadio o rimanere vicini alla squadra, senza però rinunciare a dimostrare il loro disappunto e allo stesso tempo onorare la memoria della loro gente. La maggior parte era presente; senza striscioni e senza cori. Si. Perché i primi 45 minuti sono volati via così. In un silenzio e una compostezza che mai si erano verificati prima. Ognuno seduto al proprio posto con lo sguardo in campo e il pensiero che volava altrove, una tifoseria e un esempio di civiltà degna di essere menzionata. Genova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, si è mostrata per quello che è: concreta e di immensa classe anche nei momenti più dolorosi. E proprio in questa serata, che normale non poteva essere, i blucerchiati conquistano la matematica salvezza con il pareggio interno contro il Catania. Il resto lo ha fatto l’Udinese a Palermo, che con una vittoria, lascia a sette punti dalla Sampdoria i rosanero. Nella terra che di contrasti vive, dove mare e monti arrivano a sfiorarsi, l’amarezza e forse anche un po’ di rabbia si mischiano alla soddisfazione di un altro anno che ha il sapore agrodolce della serie A.