Bari: Masiello recita il mea culpa
Dopo il gesto folle di domenica (clicca qui per leggere), parla Salvatore Masiello, messo fuori rosa dal Bari per aver tirato un piatto ad un compagno, è tornato a parlare.
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Ecco quanto detto dal difensore al Corriere del Mezzoggiorno: “Ho chiesto scusa alla società, ai compagni e ai tifosi. Sono pentito del gesto grave compiuto, ma allo stesso tempo vorrei che l’episodio fosse inquadrato nella giusta dimensione. Non ci sto a passare come il giocatore che lancia i piatti ai compagni, soprattutto perchè anche io ho riportato una ferita alla mano con 12 punti. Domenica prima della partita di Coppa con l’Avellino ho fatto uno scherzo banale a Zdenek Zlamal gli ho abbassato il pantaloncino. Il mio compagno non ha reagito tranquillamente. Ho cercato di chiarire, ma mi ha messo le mani addosso. E allora ho avuto una reazione istintiva sbagliata. Gli ho lanciato un piatto, che si è spezzato ed ha tagliato la mano mia e di Alessandro Crescenzi. Subito dopo siamo andati in ospedale insieme. Ho fatto una stupidaggine esagerata». La società lo ha deferito e ha acquistato un difensore che gioca nel suo stesso ruolo, Masiello ha poco da recriminare: «Il club già domenica aveva deciso il da farsi. Però vorrei avere una nuova possibilità. Non credo di meritare una punizione grave come la risoluzione del contratto. Sono disposto a pagare tutte le sanzioni che il Bari mi comminerà. In passato il club pugliese mi negò la possibilità di vedere mia figlia appena nata, non facendomi allontanare dal ritiro, e accettai la decisione senza muovere colpo ferire”. L’auspicio del campano è che la frattura possa ricomporsi: “Ho voglia di rimettermi in gioco e di riguadagnarmi la fiducia della società. Non sono stato un bell’esempio per i giovani del gruppo, ma sono umano come tutti. In campo un leone, fuori una persona che commette errori come tutti. Spero che il Bari mi perdoni e mi dia l’occasione per potermi riscattare”.