Roma, è caos a Brunico. Solo Garcia ci mette la faccia
La Roma non trova pace, neanche lì dove la pace – di solito – è di casa. Al primo giorno di ritiro in quel di Riscone di Brunico, giocatori e staff tecnico si ritrovano ancora in contestazione, perseguitati da quella parte del tifo (minima, sia chiaro) che rifiuta il nuovo logo e i disastri – a loro detta – perpetuati dalla nuova società.

“Chi contesta non è tifoso della Roma“: a dirlo è Rudi Garcia, che se cercava la dichiarazione col botto l’ha più che trovata. E così in poco tempo, e senza troppi convenevoli, ecco che anche il tecnico francese – da pochi giorni con la squadra – diventa l’ultima vittima della contestazione. L’ex Lille, però, ha poi preferito parlare a quattrocchi con i tifosi presenti a Brunico, sottolineandone l’importanza (“Necessitiamo di voi, lavoreremo forte, ma abbiamo bisogno di voi“). Bersaglio preferito della tifoseria, però, resta il rientrante Pablo Daniel Osvaldo, fischiato per l’ennesima volta e protagonista di una reazione a dir poco sconsiderata: bersagliato, infatti, avrebbe rivolto il dito medio ai tifosi e poi avrebbe detto loro “quando vi pare, vi prendo uno ad uno” in seguito ad ulteriori insulti. A Riscone di Brunico c’è tensione. Alta tensione. Eppure a Brunico solo Garcia prova a calmare le acque. Con Osvaldo contestato, De Rossi incognita in vacanza, Pjanic e Lamela insultati, forse solo Francesco Totti – tramite dichiarazione – potrebbe riportare la calma nel ritiro e nell’intero ambiente. Eppure, per ora, il Capitano tace. Serve un atto di maturità, per far lavorare al meglio Garcia e il suo nuovo staff. E se non c’è da parte del presidente, per ora, o da parte del direttore sportivo, è necessario che Francesco rispetti il ruolo ormai consolidato da Capitano. Altrimenti, da continue polemiche e contestazioni spesso superficiali, la Roma non ne esce e non ne uscirà mai.