Capello: “Io, cercato dalla Roma. De Rossi? Fossi in lui sarei andato via”
Dalla Russia con “amore”. Quando si parla di Roma Fabio Capello non si sbilancia mai troppo. Si complimenta, ma non gioisce. Commenta, ma non cade vittima di facili malinconie. Il solito Capello: freddo, ma giusto, che si svela, però, ai microfoni di FOX Sport.
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Le è arrivata una telefonata per allenare la Roma?
“Si, era arrivata. Potevo tornare in Italia, ma le chiamate non sono arrivate solo dalla Roma. Sono contento comunque di essere il ct della Russia”.
La Roma guida la Serie A a punteggio pieno: casualità?
“Che la Roma avesse una buona squadra si diceva già da 3 anni, che avrebbe potuto vincere lo Scudetto, ma purtroppo per vari motivi non sono mai riusciti a esprimersi, Garcia che forse ha la squadra meno forte degli altri è riuscito a dare quella mentalità e quella voglia di essere uniti che mancava e nel derby si è dimostrata una squadra con orgoglio tutti si sono aiutati”.
E’ vero che Moyes l’ha chiamata e le ha chiesto informazioni su De Rossi?
“Mi ha chiesto e io ho dato parere positivo credo che fossi stato De Rossi sarei andato al Manchester ma non per mancanza di rispetto verso i tifosi della Roma, ma per cercare di andare in un posto dove l’ambizione è molto alta”.
Su Totti e sull’anno dello Scudetto?
“Totti è un grande talento, noi abbiamo avuto Baggio, Del Piero e Totti, che sono tra i più grandi numeri 10. E’ un giocatore che può giocare ancora adesso perché ha grandissime qualità, in quel periodo faceva la differenza, noi giocavamo con tre attaccanti sempre piuttosto sbilanciati con Delvecchio, Batistuta e a volte Montella, contrariamente a quello che si pensa e con la difesa a 3 che oggi tutti utilizzano tranne proprio le due squadre di testa”.