Milan-Udinese a porte chiuse, Galliani: “Norma da abolire”. Beretta concorde: “Apparato sanzionatorio da rivedere”
È un Adriano Galliani furente quello che commenta la squalifica del campo di San Siro per la prossima giornata di campionato: “Abbiamo deciso di presentare ricorso, ho già parlato col presidente Abete”.

“Questa norma sui cori e la discriminazione territoriale non ha senso –continua l’amministratore delegato-, va abolita e tutti i presidenti di A sono d’accordo. Un conto è il razzismo, un conto la storia della discriminazione territoriale che non può essere paragonata al razzismo. A Torino ho sentito cori contro Balotelli e non è successo niente. La prossima volta ci sarà lo 0-3 a tavolino e penalizzazioni in classifica. Se 50 persone si organizzano, possono uccidere una società”.
Non si placa l’ira di Galliani, che però precisa la volontà di non presentare ricorso avverso la squalifica di Mexes: “Nessun giornale o tv ha sentito quei cori, probabilmente non c’è stato nulla. Sarebbero stati sentiti da alcuni funzionari della Procura federale, magari li hanno sentiti in bagno o non so dove… forse ora squalificheranno me. Ricorso per Mexes? No, si è comportato male mentre il Milan crede di comportarsi bene, lo ha dimostrato con Balotelli e ora con Mexes. Non per fare i primi classe, ma perché chi sbaglia paga e viene punito “.
Le parole di Beretta –
Il presidente di Lega, Maurizio Beretta, ha inoltre annunciato la volontà delle società di A di effettuare una richiesta di riforma dell’apparato sanzionatorio: “Siamo sempre stati in prima fila sul tema della discriminazione ma il meccanismo per la definizione degli illeciti e l’apparto sanzionatorio così come viene usato rischia di consegnare il destino delle squadre e del campionato nelle mani di pochi irresponsabili e facinorosi. Si deve insomma aprire una riflessione su come evitare che siano penalizzati il movimento calcio, tutte le società e tanti tifosi perbene ed evitare il potere di ricatto e di condizionamento da parte di piccole frange”.