Sampdoria: Garrone all’inaugurazione di un nuovo club
Quest’oggi all’inaugurazione del Sampdoria Club Ospedale Galliera a lui dedicato, il presidente Edoardo Garrone, ha tenuto un discorso di una quindicina di minuti.
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Tanti i punti salienti e la chiara intenzione di proseguire per quella che, a suo parere, è la strada giusta.
Tanto, allo stesso modo, l’orgoglio per la nascita del nuovo club:
“non mi hanno mai dedicato niente, quindi ho apprezzato ancora di più la scelta. Di solito si fanno targhe e dimostrazioni di affetto a chi ha fatto qualcosa di buono; io non ho ancora fatto niente”.
E ancora: “sono diventato vicepresidente quando mio padre stava male, l’ho fatto per lui e per la mia famiglia, non so quanto per me stesso che sono sempre stato tifoso da gradinata. Il calcio è una cosa particolare porta tanti pensieri e nel mio caso bisogna scindere l’essere tifoso dall’essere presidente e non è semplice”.
Un Edoardo Garrone un po’ dispiaciuto per le critiche degli ultimi tempi. “In questo anno e mezzo ho capito che bisogna cercare di indossare un impermeabile quando ci sono i momenti difficili. Bisogna sempre andare avanti e poi i conti si fanno alla fine. Cercheremo di mantenere una squadra competitiva gestita da una società seria. La sampdorianità è un patrimonio da mantenere nel tempo”.
Prima di lasciare il palco torna a parlare della manifestazione: “festeggiare un club è un evento straordinario, la Sampdoria è la squadra in Italia che ne ha più; nell’euforia si spunta come i funghi ma chi nasce in momenti meno facili ha ancora più merito”.
La frase di saluto è come un fulmine a ciel quasi sereno, una frase su cui riflettere: “se arrivasse qualcuno intenzionato a fare meglio di me, lo starei ad ascoltare”.