Da talento emergente al fianco di Boateng a soldato in Siria: la storia di Burak Karan, morto a 26 anni
Il calcio è, da sempre, ricco di storie e racconti a lieto fine: quelle che strappano una lacrima ma che alla fine lasciano un senso di speranza.

La storia di Burak Karan è, purtroppo, il risvolto della medaglia. All’epoca sedicenne, aveva esordito nella under 17 tedesca, una selezione ricca di talenti e una delle prime ad essere quasi completamente multietnica: da quella squadra vennero fuori talenti come Sami Khedira e Kevin Prince Boateng (che poi scelse il Ghana). Milita per un breve periodo nell’Hannover e nell’Amburgo prima di decidere che, nonostante un futuro radioso gli si stesse per aprire nel mondo del calcio, il suo destino fosse al fianco dei militanti islamisti.
Lascia quindi il calcio tedesco e nei mesi scorsi si trasferisce in Siria, per combattere il regime di Assad. Nonostante pervengano poche notizie da quel momento, la fine della storia è nota: Burak Karan sarebbe deceduto a causa di una bomba esplosa in un villaggio vicino al confine turco, dove lui era presente per combattere. La ‘Bild’ riferisce che la famiglia del ragazzo abbia tutta l’intenzione di far luce su una vicenda non chiarissima, ma rimane in tutti la tristezza per una vita spezzata, la vita di una ragazzo che questa sera potrebbe essere in campo a difendere i colori della sua nazionale.