Biasin contro il codice etico: “La Nazionale non è scuola, non deve educare”
Durante il processo del lunedì, il giornalista di Libero Fabrizio Biasin,

si è pronunciato sul celeberrimo codice etico di Cesare Prandelli, sostenendo che non dovesse essere compito della Nazionale punire i giocatori scorretti, la Nazionale dovrebbe, secondo il collega, rappresentare e non educare. Ripreso simpaticamente dalla Gazzetta dello Sport, Biasin non cambia idea, e commenta: “In ogni caso confermo e sottoscrivo: sarò stato fortunato, ma per sapere che “non si tira un pugno a un avversario” mi sono bastati mamma e papà“.