Milan, parla Sacchi: “Non sempre si può stare al vertice, bisogna saperlo accettare”
Arrigo Sacchi, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport, ha commentato il momento negativo del Milan: “Perché la tifoseria dopo 25 anni di successi si sente in diritto di contestare la società e di minacciare la squadra? E’ un fatto grave.
Sacchi propone delle soluzioni per il futuro: “La scelta delle persone giuste è fondamentale, poi va rimesso al centro il gioco e andare a prendere gli interpreti più idonei. La funzionalità prima di tutto e poi il talento. In Italia si pensi che nasca tutto dai piedi dei giocatori, in realtà tutto nasce dalla mente. Quando arrivai al Milan Van Basten, Gullit e Baresi non avevano vinto il Pallone d’Oro, quindi serve una società con le idee chiare. Il Milan di prima non doveva solo vincere, ma anche convincere“.
Infine un commento anche sul momento di Mario Balotelli: “È sicuramente un talento, ma questo non vuol dire che possa bastare. Deve trovare un ambiente positivo, un gioco che lo aiuti ed una squadra che si adatti alle sue qualità. Indubbiamente non sembra molto disponibile. Deve ancora maturare come persona. Limiti? A livello tecnico ha un talento straordinario, rimasi impressionato già quando lo vidi all’Inter, ma non basta. Il singolo non può però risolvere un problema complesso, che nel caso del Milan è il gioco. Confermarlo o no? Dipende dal progetto tecnico: non servono giocatori solo bravi, ma anche funzionali”.