PSG, parla Verratti: “Spero di essere convocato ma al momento non è chiaro…”
Il PSG, applaudito appena ieri dalle parole del Presidente Al–Khelaïfi, dopo la vittoria contro il Chelsea nell’andata dei quarti di finale di Champions League, si gode il talentino italiano Marco Verratti, in centrocampo. La versione online del quotidiano La Repubblica, ha pubblicato stamane un’intervista a quello che viene considerato da più parti come l’erede di Andrea Pirlo per il centrocampo azzurro degli anni futuri.

“Faccio il lavoro più bello del mondo. Vivo in una città magnifica e non credevo di trovarmi così bene. In squadra c’è un ambiente perfetto, mi sento a casa, siamo un bel gruppo di “italiani” e si passa del tempo insieme, facciamo grigliate e serate con Lavezzi e con gli altri… Abito a Neuilly-sur-la Seine, sono papà di Tommaso da tre settimane, il Psg è una grande d’Europa, io gioco quasi sempre. Cosa chiedere di più?”.
Ibrahimovic l’ha definita un “world class player”, i brasiliani dicono che lei è una via di mezzo tra Pirlo e Gattuso.
“Pirlo e Gattuso sono due fenomeni, il paragone mi lusinga e spero di esserne degno. Ma so che nel calcio sei un mostro dopo una bella partita, e un brocco dopo una sbagliata”.
Contro il Chelsea ha rischiato qualche giocata…
“Eh, ma il mio modo di giocare è questo. Se mi togliete il piacere del rischio è meglio che torno a casa… Anche Blanc a volte mi richiama all’ordine e io, per carità, lo ascolto. Col Chelsea ho perso un paio di palloni evitabili, e contro un avversario tosto, con un grande allenatore come Mourinho. Tutte lezioni utili. È stata una vittoria meravigliosa “.
Come si spiega di non essere titolare in Nazionale?
“Il vero problema che mi pongo è se sarò convocato o no, e al momento non è chiaro. Ma ci spero come qualsiasi calciatore al mondo. L’unica cosa che posso fare è continuare a far bene nel Psg, perché prima delle convocazioni non ci sono amichevoli e mi rimane solo il club per convincere il ct”.
Prandelli ha detto che lei o è una risorsa oppure è un problema…
“Guardate, io ringrazierò a vita Prandelli: mi ha dato fiducia che avevo 19 anni e giocavo in B… E ogni volta che mi convoca è un orgoglio. Prandelli fa le sue scelte e io le accetto. In azzurro è pieno di giocatori bravissimi e lui ha ragione quando dice che devo migliorare, ci mancherebbe”.
La si considera un vice-Pirlo, quindi probabilmente ci sarà spazio per lei solo dopo i Mondiali, è così?
“Non chiedetelo a me. Pirlo è un giocatore fantastico e un uomo molto simpatico, non è vero che non parla mai, anzi. Con me è sempre stato amichevole. E in campo, da lui, ho solo da imparare”.