Turchia, il mondo Ultrà insorge contro i biglietti nominativi
A partire dalla prossima stagione in Turchia, come già succede in Italia, sarà introdotto il biglietto nominativo per quanti volessero recarsi allo stadio. Questa scelta non è stata affatto accolta bene dalle frange estreme del tifo turco, che sono scese in piazza per protestare contro l’introduzione di questa nuova regola.

A farla da protagonisti durante le proteste, che poi sono sfociate in scontri con la polizia, sono stati i gruppi ultrà di tre squadre notoriamente invise tra loro: Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas. Che però oggi si lasciano alle spalle le antiche rivalità per combattere insieme la novità introdotta dal governo turco, che limita non poco la libertà d’acquisto per quanti volessero recarsi allo stadio. Una decisione molto simile a quella vista qualche anno fa in Italia che poi ha portato alla creazione della tessera del tifoso.
Tutti insieme quindi in piazza ad Istanbul per esprimere il proprio dissenso. Ma molto presto la protesta (che non è mai stata pacifica né era programmata per esserlo) si è tramutata in tensioni con la polizia, che ha dovuto ‘fare muro’ e usare lacrimogeni per rispondere al fuoco lanciato dagli ultrà (esplosivi di piccole dimensioni e fumogeni in grande quantità).
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Scene inedite in Italia, dove le proteste sono state maggiormente portate avanti dai singoli gruppi, senza però ottenere risultati concreti. Indubbiamente ci sono state manifestazioni che hanno visto partecipi diversi gruppi ultrà uniti, ma non si ha memoria di una protesta congiunta così forte dalle parti della penisola italiana.
Il tifo turco si dimostra, ancora una volta, tra i più violenti in Europa. Ci si chiede se questa protesta farà fare un passo indietro al governo turco perché quanto emerge dalla giornata odierna è che il biglietto nominale è una novità che non piace affatto agli ultrà, pronti a ribadire il proprio dissenso per questa misura che complica le procedure d’acquisto di un ingresso allo stadio.