Inter, Moratti incorona Zanetti: “Emergerà anche come dirigente”
Conclusa la stagione al quinto posto, in questi giorni la dirigenza dell’Inter sarà al lavoro per progettare la prossima stagione, a partire dal rinnovo di Walter Mazzarri.
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Dopo quasi vent’anni, l’anno prossimo i nerazzurri ripartiranno senza Javier Zanetti, che entrerà in dirigenza dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Probabilmente, avrà un ufficio vicino a un’altra figura storica dell’Inter, Massimo Moratti che è intervenuto oggi ai microfoni di Sport Non Stop, trasmissione radiofonica della Radio Televisione della Svizzera Italiana.
Il presidente onorario resterà a fianco alla squadra anche nei prossimi anni, e nel corso dell’intervista ha voluto parlare del passaggio di consegne al nuovo presidente Erick Thohir: “È finita in mani buone. Ho avuto modo di approfondire la conoscenza con la famiglia Thohir: molto competente, lavorano molto, sanno cosa sono i media, mi pare la miglior scelta possibile oggi che il calcio è del mondo, non di una nazione soltanto“.
Moratti ha poi parlato di Zanetti e di altri giocatori che hanno fatto la storia dell’Inter: “Javier Zanetti è il simbolo dell’Inter che è stata. E che sarà. Si accinge a compiere un percorso da dirigente, ha tutte le caratteristiche per emergere. Come è stato per Giacinto Facchetti. Ronaldo è stato un immenso talento. Dopo l’infortunio è stato un grandissimo: non come poteva essere. Ma per me, non c’è nessun altro calciatore con certi mezzi tecnici come Alvaro Recoba. Ma aveva un difetto: poca voglia di allearsi. Gli voglio bene“.
Infine, su due allenatori vincenti come Roberto Mancini e Josè Mourinho ha detto: “Mancini ha vinto tanto e costruito una grande Inter. Ha fatto molto e molto bene. Mourinho al primo anno ha fatto come Mancini. Poi ha preso la rincorsa ed è arrivato il Triplete, una cosa eccezionale di una persona eccezionale”.