Sacchi: “Lo stress? Era il tarlo del perfezionismo a uccidermi”
Il grandissimo tecnico del nostro calcio, nonchè colui che perfezionò il calcio totale Olandese, Arrigo Sacchi, ha confessato in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, i motivi per cui mollò la carriera da tecnico:

“Lo stress per me era come un tarlo, il tarlo del perfezionismo. Un vecchio compagno, prima alleato poi nemico. Tutt’ora ci convivo. Da bambino ricordo che non finivo mai le vacanze, ero ansioso di partire, e volevo subito tornare. Anche ora sono così, e mia moglie mi prende in giro. Ho smesso di allenare perchè lo stress mi stava divorando dentro. Il tarlo non si approfitta dei deboli, il tarlo è una caratteristica dei perfezionisti, e io lo sono. Tuttavia però sono anche ansioso, sono sempre sicuro di poter fare di meglio, per quello raggiungo i miei obiettivi. C’è un prezzo da pagare però. Lasciai il Real Madrid perchè Perez voleva comandare, mentre andai via dall’Atletico poichè il presidente non mi volle mandare via. ricordo il viaggio di ritorno in Italia come una liberazione. Per il momento non allenerò, di recente mi è arrivata anche un’offerta da un club importante, ma io ho risposto con un secco NO. Inoltre voglio godermi la mia famiglia. Non sono stato un buon padre, e ora voglio rifarmi con la mia nipotina. Cosa ho fatto del mio primo giorno senza stress? Ho dormito nel lettone con la mia nipotina, poi l’ho portata allo zoo e un tacchino ci ha rincorsi. Domani la porto a vedere la casa delle farfalle, ce ne a migliaia, e volano tutte sa?”.