Dortmund, Bakalorz assalito per il fallo su Reus
Tempi duri per Bakalorz: il giocatore del Paderborn è stato infatti aggredito dai tifosi del Dortmund a causa della violenta entrata su Reus nello scorso match di Bundesliga

Da quel sabato pomeriggio infatti, il centrocampista non ha più avuto vita facile: pesanti ed ingiustificate sono state le minacce, spesso anche di morte, che i tifosi del Dortmund, inviperiti dal suo tackle, hanno lanciato al povero Marvin.
Persino allenarsi, uscire a fare due passi sono diventate azioni off-limits, tant’è che, come in un bunker, Bakalorz si è barricato in casa evitando ogni contatto esterno senza la supervisione delle sue guardie del corpo.
Ad aggravare la già di per sé ostica situazione è stato il contributo dei mass media che sono stati artefici di una vera e propria gogna mediatica nei confronti del giocatore. Con assidua frequenza, vengono infatti trasmessi i video che ritraggono il fallo subito da Marco Reus, per il quale Bakalorz si è scusato più volte in pubblico e per via privata. Neppure il perdono concesso dal diretto interessato è riuscito a smorzare l’acredine dei tifosi del Borussia Dortmund…
Il giocatore si è dunque sfogato sull’argomento tramite la propria pagina Fb: “State vedendo tutti quello che stanno facendo i media. Non ho bisogno di commentarlo”. Puntualizza in seguito:“Non per questo da oggi in poi cambierò il mio modo di giocare. Sono un centrocampista, per rubare i palloni devo essere pronto al contatto fisico. Gli esperti di calcio, gli ex giocatori, mi danno ragione, i media e i tifosi certe cose non le capiscono”.
Anche l’allenatore del Padeborn, Breitenreiter, scende in campo per sostenere il suo giocatore:” Un giocatore, un uomo, non può subire una gogna mediatica del genere. In tutta la partita ha commesso due falli. In società gli siamo tutti vicino, e anche i nostri tifosi non lo stanno lasciando solo. Mi sento male per Marvin. Non si può pretendere che ogni giocatore sia in grado di sopportare centinaia di offese. Non tutti hanno una stabilità mentale in grado di sopportare tutto questo”.
La preoccupazione del mister è di gran lunga giustificata anche dal momento che le città di Padeborn e Dortmund distano appena cento chilometri e dunque il rischio di attualizzare le minacce è davvero concreto.