Pallone d’oro 2014, “Io lo darei a…” – Manuel Neuer
Manuel Neuer, 193 centimetri di forza, agilità, tecnica, carisma. Il mio personalissimo Pallone d’oro, senza ombra di dubbio, finirebbe tra i suoi guantoni.

Il motivo? Presto detto: è un giocatore mai visto prima. Il buon Manuel da Gelsenkirchen, infatti, ha completamente rivoluzionato il ruolo del portiere. Le sue mani immense, i suoi piedi raffinati, le sue gambe esplosive e la sua mente coraggiosa sono attributi mai visti sinora addosso a un estremo difensore. Neuer è tutto. Serve parare? Para. Serve impostare da dietro? Fa il regista. Serve anticipare in uscita l’attaccante avversario? Fa il libero. E’ l’uomo ovunque, l’uomo su cui fare pieno affidamento.
Grande merito della sua consacrazione, a dir il vero, va dato a quel signore che di nome fa “Pep” e di cognome “Guardiola”. L’allenatore del Bayern è riuscito, più di chiunque altro, a lavorare quel diamante, grezzo fino a poco tempo prima. Ha consegnato incondizionatamente le chiavi della porta (e della difesa!) al portiere tedesco: la sua difesa alta, piazzata sempre a pochi metri dalla linea di centrocampo, lascia al portiere un raggio d’azione a dir poco inimmaginabile da poter coprire. Eppure Neuer ci riesce, e non sbaglia mai. I suoi tackles da difensore navigato infatti, sono valsi anche alla Germania il titolo di Campione del Mondo; Germania che, la vecchia volpe Loew, gli ha praticamente cucito addosso.
Il gigante biondo, oltre che a livello fisico, è irraggiungibile anche sotto l’aspetto mentale, basti pensare alle occasioni fallite nella finale mondiale da Higuain, Palacio e Messi. Con lui in porta l’attaccante avversario non sa mai cosa aspettarsi: una volta esce, una volta rimane tra i pali…

E’ imprevedibile, ma soprattutto, fa sempre la scelta giusta. Ha un intelligenza superiore ed un intuito che, probabilmente, gli permettono di captare in anticipo le giocate avversarie.
Di lui, Xabi Alonso ha recentemente dichiarato: “E’ il giocatore più forte col quale io abbia mai giocato”. IL GIOCATORE, appunto, non il portiere. Perché Neuer è questo: un giocatore dal talento inarrivabile, secondo Xabi, ancora più di Ronaldo, Casillas & co.
Perciò questa innovazione, attuata a maggior ragione in un ruolo fondamentalmente “statico” ed essenziale, gli dovrebbe valere il Pallone d’oro. Il primo per lui, il secondo in assoluto elargito a un numero uno (l’unico a vincerlo fu Lev Yashin, il Ragno Nero, nel 1963, a detta di tutti il migliore di sempre).
Oggi però c’è Manuel Neuer, il portiere che non ha paura di niente, il portiere che ha cambiato le regole.