Juventus, Buffon: “Io bandiera come Del Piero? Perché no”
Gianluigi Buffon, capitano della Juventus, si è raccontato nel corso di un’intervista riportata dal sito ufficale della società torinese a margine di un evento pubblicitario organizzato dagli sponsor del club.
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Il portiere della Nazionale ha parlato degli inizi della sua carriera, dell’evoluzione del suo carattere e del suo futuro. Queste le sue dichiarazioni principali: “Il talento è una dote naturale ed è un’ottima base di partenza, ma se non lo si supporta con la perseveranza e l’abnegazione si rischia di essere un campione inespresso o un talento effimero. Gli inizi? Mi hanno aiutato moltissimo mio padre e mia madre che seppur in un’altra disciplina avevano ottenuto successo. Visto che io ero un esuberante per natura, il loro modo di bacchettarmi ha fatto si che non andassi “fuori strada”. Ero consapevole delle mie doti e della fiducia che veniva riposta in me, ma avevo anche una “strafottenza buona”, una sicurezza che si è rivelata un’arma importantissima. Per restare a certi livelli però si devono fare sacrifici e rinunce, senza non sarebbe possibile. Io, da parte mia, dopo i 30 anni ho aumentato l’attenzione ai particolari e ai dettagli, prendendomi più cura di me stesso. Poter giocare con ragazzi di talento mi stimola e per certi aspetti mi fa anche ringiovanire, perché è bello potersi confrontare con la loro energia. Si deve cercare di trovare un linguaggio comune però e quando si danno loro dei suggerimenti si deve trovare possibilmente una maniera scherzosa, non pedante, perché li recepiscono meglio. In alcune situazioni si devono creare le sinergie giuste perché il rapporto sia duraturo. Io bandiera a vita come Totti e Del Piero? Se c’è una doppia spinta da società e giocatore per proseguire lungo un cammino comune, perché no?“.