Napoli-Parma 1-2: le pagelle degli azzurri
L’anticipo serale fra Napoli e Parma era una gara molto attesa per i partenopei, che in vista dell’impegno di Champions col Bayern Monaco avrebbero potuto consolidare intanto un ottimo posizionamento in campionato. Al San Paolo, però, sono gli uomini di Mazzarri a soccombere per 1-2 contro gli avversari.
Vediamo allora le pagelle degli azzurri padroni di casa.
Aronica, 5,5: Irruento, ma poco pulito. Manca di precisione (dal 66′ Mascara, 6: Ha il merito di tenere a galla la partita per un quarto d’ora bucando Mirante per l’1-1, ma da lì in poi è tutto fumo e niente arrosto).
Cannavaro, 5: Va spesso in bambola soffrendo soprattutto la rapidità di Giovinco. Riesce a sbagliare finanche facili controlli.
Campagnaro, 6-: Non è il solito toro della retroguardia, ma perlomeno palesa personalità, sebbene non sia supportata da altrettanta lucidità, come si evince nel fraseggio.
Dossena, 6-: Offre una discreta prestazione nel primo tempo, ma entra nel panico quando compreso negli spazi stretti, nei quali fatica a gestire la palla (dal 74′ Zuniga, s.v.).
Inler, 6=: Tecnica e determinazione lo caratterizzano. Il suo spirito guerriero si sente, ma è troppo fievole. Non è mai seriamente incisivo, semmai lezioso (dall’85’ Lucarelli, s.v.).
Gargano, 6-: Cerca di rompere le azioni avversarie e di prodigarsi in fase di interdizione, ma quando ha la palla tra i piedi non riesce quasi mai a mettere ordine.
Maggio, 5,5: Presiede la fascia destra senza troppa verve. Ha la possibilità di riscattarsi con un’incornata preziosa nel finale, ma super Mirante salva tutto. Anche il risultato.
Hamsik, 5+: La gabbia cucitagli addosso da Colomba lo limita e non poco. Difficile trovare spazi in queste circostanze. E’ costretto a girovagare spesso senza trovare mai fortuna.
Lavezzi, 6+: Ci mette la grinta, soprattutto la velocità, ma non riesce mai a bucare il muro parmense come vorrebbe. Anche per questo è l’ultimo ad arrendersi.
Cavani, 5,5: Non è tra le migliori delle sue serate. Si sveglia con una bella punizione potente, ma di poco alta, nel primo tempo, per poi tornare in chiaroscuro.
Mazzarri, 5: Il Napoli soffre di un problema atavico, che tuttavia si propone raramente quanto basta per non essere preso degnamente in considerazione: la difficoltà nel fraseggio stretto, specie contro avversari che giocano prepotentemente sulla difensiva. Non è la prima volta che gli azzurri perdono punti contro competitor poco offensivi. Non è una questione di “titolarissimi” o meno, quindi: anche conservando il possesso palla, come accaduto specie nel primo tempo, bisogna saper svariare lì davanti per mordere al momento giusto.