Verona, premio “Beppe Viola” a Luca Toni: “Bisogna puntare sui giovani italiani”
Periodo ricco di soddisfazione per Luca Toni, punta di diamante dell’attacco scaligero: dopo la recente impresa, che porta la sua firma, al “Bentegodi”contro il Napoli di Benitez, l’attaccante continua a mietere un successo dopo l’altro e oggi è stato insignito del premio “Beppe Viola“.

Il fenomeno classe 77′, campione del mondo 2006 può oggi arricchire la sua bacheca di un nuovo trofeo, a lui attribuito non soltanto per esaltare la sua carriera, le sue indubbie qualità che fanno la differenza in qualsiasi club, ma anche le doti umane che prescindono il campo. Secondo quanto riporta l’Hellas Verona.it, il calciatore, autore di una splendida e decisiva doppietta rifilata domenica agli azzurri, punta la sua attenzione non tanto ai record da polverizzare ma alle prossime, impegnative gare di Serie A, dichiarandosi contento del periodo che sta attraversando e delle proprie prestazioni: “Se punto a superare i gol di Mascetti? I record li guardo dopo, il mio obiettivo è quello di allenarmi bene in settimana e di fare gol alla domenica, però è bello battere i primati nelle società importanti. Mi piacerebbe fare una tripletta per poter portare il pallone a casa, così la mia bambina ci può giocare, quando le facevo io non te lo davano il pallone.
Toni coglie inoltre l’occasione per riaprire un capitolo importantissimo, e mai veramente chiuso relativo al calcio italiano, sempre più in emergenza di giovani talenti con classe, voglia di vincere e qualità da dimostrare sul campo; le società non investono sui giovani talenti, non ne coltivano il vivaio e la Serie A è sempre più popolata da giocatori stranieri, così come dichiara il bomber del Verona : “Essere il miglior marcatore italiano della Serie A? Chiaro che sono contento, bisogna chiedersi un po’ dove sono finiti gli attaccanti italiani. Se ne mancano all’appello alcuni forse è perché giocano sempre meno, questo è un problema del calcio italiano che poi diventa un problema della nazionale. Veniamo da un mondiale dal quale siamo usciti al primo turno, bisognerebbe puntare di più sugli italiani, se i giovani non giocano è impossibile che facciano gol. Basta guardare nelle grandi squadre, in cui ci sono pochi giovani calciatori italiani. Anche la Juve, che ha uno zoccolo duro di nazionali come Buffon, Pirlo e Chiellini, non ha nessun attaccante azzurro. Finché i giovani non giocano penso che Conte possa fare fatica a trovare attaccanti forti che possano reggere le pressioni di una nazionale”.