Toni, la Chiesa tedesca non ti perdona: vuole 1,7 milioni di euro
Luca Toni ha lasciato in Germania e ai tifosi del Bayern Monaco un grande ricordo: chi non si ricorda la canzone di Matze Knop “Numero uno” dedicata all’attaccante nostrano a suggellare tale amore? Alla Chiesa protestante tedesca invece non si è mai smesso di chiedersi quale sia la religione professata dal campione del mondo 2006. Un incongruenza di dati, errore del commercialista del giocatore, ha fatto scattare le antenne ed ora Toni affronterà un processo in Tribunale per una somma richiesta di 1,7 milioni di euro.

Più precisamente, in Germania è d’obbligo pagare una tassa sulla religione professata, indipendentemente da quale essa sia. Pare che il commercialista di Toni abbia indicato nel 2005-06 il giocatore come ateo, mentre l’anno successivo come cattolico romano. Accortasi dell’errore, la Chiesa ha chiesto 1,5 milioni di euro previsti per i tre anni trascorsi in territorio tedesco, più 200 mila euro di interessi.
Il giudice ha proposto un patteggiamento che prevedeva una suddivisione dei 1,7 milioni tra Toni, il commercialista dell’attaccante e la società Bayern: per i primi due soggetti giuridici un pagamento di 500 mila euro, per il Bayern 700 mila. La società bavarese ha rifiutato l’accordo, datasi l’estraneità dei fatti. Ciò comporta l’avvio del processo.