Parma, arriva la stangata per Manenti: 5 anni di inibizione dalla Figc
Il primo posto a 13 punti a pari merito con il Lentigione nel girone D della Serie D non è di certo il posto che compete al Parma.
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La storia dei crociati li mette ben al di sopra di questi livelli, ma con tutti i disastri societari che si sono succeduti negli ultimi mesi era inevitabile. I tifosi del Parma, nonostante il netto ridimensionamento delle loro ambizioni, possono gioire sia per il primo posto in classifica sia per le decisioni che i tribunali stanno prendendo provvedimenti per coloro che li hanno portati così in fondo.
E’ di ieri l’ufficialità della decisione presa dal Tribunale nazionale della Figc, che all’ex presidente del cda del Parma Giampietro Manenti ha inflitto 5 anni d’inibizione. Le accuse, che all’inizio avevano portato al deferimento, sono di “aver tentato, utilizzando i pos della società fallita, di versare nelle casse sociali della stessa somme di denaro di provenienza illecita tramite carte di pagamento clonate e per aver tentato di ricevere somme di provenienza illecita presso la Banca Mps mediante frodi informatiche con l’ausilio di un’organizzazione criminale in ciò specializzata“. In pratica sono stati confermati i reati di reimpiego di capitali illeciti, peculato e autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso che portarono all’arresto di Manenti a marzo.
Non restituirà la Serie A ad un club storico come il Parma, ma di certo regalerà un sorriso in più in attesa della sfida contro la Correggese.