Sassuolo, Squinzi: “Calcio italiano? Troppi stranieri. Berardi? Non è detto vada alla Juve”
Il presidente del Sassuolo, Giorgio Squinzi, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello sport in cui ha parlato del calcio italiano ed in particolare della sua squadra:

Sette partite senza vincere? Può capitare, abbiamo perso con Napoli e Bologna senza meritarlo e senza rinunciare al nostro gioco. E abbiamo anche pagato l’assenza di Missiroli per tre giornate.
Berardi contro l’Empoli? Ha grandi numeri e un potenziale ancora tutto da esprimere, ma non è detto vada alla Juventus.
Squadra di italiani e capocannonieri francese? Vero, anche se Defrel è cresciuto calcisticamente in Italia. Gli stranieri sono troppi, è evidente, così il nostro calcio rischia di essere stravolto. L’ideale sarebbe averne solo tre per squadra come noi: Duncan, un giocatore di grandi prospettive ma poco considerato dai critici, Vrsaljko e appunto Defrel. Tre è un numero perfetto: pensiamo al Milan del Gre-No-Li o a quello degli olandesi.
L’errore più grave che ha fatto in questi tre anni? Mandare via Di Francesco e prendere Malesani (5 sconfitte in 5 partite due stagioni fa, ndr). Però ci siamo corretti in tempo e comunque è servito a dare una scossa a una squadra che stava pagando l’impatto con la Serie A. Poi è maturata, sono convinto che potrà restarci a lungo.
Spalletti o Totti? Sto a metà strada: Spalletti è stato un po’ brusco, Totti deve farsi un esame di coscienza e capire che a quasi 40 anni… L’ho sempre ammirato, avrei voluto vederlo nel Milan. Sono contento che potrebbe aver segnato proprio al Sassuolo l’ultimo gol della sua straordinaria carriera