Gennaro Scognamiglio, il brutto anatroccolo pronto a spiccare il volo
La stagione del Trapani sembrava una favola: dopo un girone d’andata negativo (cinque sconfitte in sei incontri tra ottobre e novembre), i granata di Serse Cosmi sono riusciti a cambiare marcia dopo il pesante ko del 13 febbraio contro l’Entella. Quel 4-0 riuscì a dare una scossa al Trapani, artefice successivamente di una cavalcata bellissima, arrivando terzo in campionato e sfiorando la Serie A. Già, quella massima serie sfiorata sia per i granata che per uno dei giocatori più rappresentativi: Gennaro Scognamiglio.
Il roccioso difensore del Trapani, infatti, non ha mai giocato in Serie A nonostante la sua esperienza. Senza dubbio quella di quest’anno è stata la migliore stagione della sua carriera: 44 partite in campionato (compresi i play off) e otto gol messi a segno. Avete capito bene, 8 gol per un centrale difensivo: tanti quanti Coronado e Petkovic, meglio di lui soltanto Nicola Citro. Un ragazzo che non ha mai avuto una chance per il grande salto, uno che ha sempre lavorato a testa bassa.
Classe 1987, Scognamiglio esordisce in Serie D nel 2005 a Savoia dove gioca 20 partite. L’anno successivo passa alla Sangiuseppese Neapolis, sempre tra i dilettanti: a 25 km da casa sua, lui che è nato a Gragnano, Scognamiglio gioca due stagioni. Il primo anno porta la squadra in Serie C2, l’anno successivo mantiene il posto da titolare e mette a segno il primo gol tra i professionisti. Era il 2 dicembre del 2007, il suo gol valse l’1-1 contro l’Atletico Roma.
La sua carriera è stata ricca di alti e bassi, sempre con la valigia in mano e pronto a cambiare squadra quando un contratto scadeva e restava svincolato. Come leader difensivo riesce ad affermarsi a casa sua, a Castellammare di Stabia con la maglia delle “vespe”: 88 presenze in sei stagioni, sei gol messi a segno, ma anche lì un contratto scaduto e l’addio.
La sua prima stagione lontano dal sud Italia la vive nel 2013, quando passa in prestito dal Parma al Perugia: qui inizia la sua parabola ascendente con 30 presenze, 4 gol, una promozione in Serie B ed una Supercoppa di Lega Pro alzata con la fascia di capitano al braccio. Riesce ad affermarsi anche l’anno dopo a Benevento, con 6 gol (record personale) in 34 presenze ma a fine stagione rescinde il proprio contratto.
E qui torniamo all’inizio della nostra storia, quando il direttore sportivo del Trapani Daniele Faggiano, con l’ennesimo colpo di genio nell’estate 2015, porta Scognamiglio alla corte di Serse Cosmi. Capisce che il giocatore campano era pronto per consacrarsi definitivamente nella Serie B, e gli fa firma un contratto di un anno con opzione per il secondo. Scognamiglio ripaga la fiducia della società di patron Morace a suon di gol e ottime prestazioni, diventando il leader della cerniera difensiva granata insieme a capitan Pagliarulo e Romano Perticone.
Lui è quel difensore che riesce a non far rimpiangere Cristian Terlizzi, fermo per guai fisici che lo costringono a guadare la stagione solo dalla tribuna del “Provinciale”. Forza, grinta e carattere: sono queste le tre caratteristiche che contraddistinguono Scognamiglio, un difensore concreto sotto porta come non mai. Gli otto gol messi a segno ne sono la dimostrazione, davanti ad un pubblico caldo come quello di Trapani che coccola i propri beniamini facendoli sentire a casa.
Una stagione si è appena conclusa per Scognamiglio, la migliore della sua carriera. A 29 anni ha superato quota 100 presenze in Serie B e quota 150 in Lega Pro, un esperto delle categorie dove a volte conta più il carattere che la qualità. La favola del Trapani non ha avuto il lieto fine che tutti speravamo, per Scognamiglio sogniamo un finale diverso: il brutto anatroccolo è pronto per il salto in Serie A. Alla soglia dei 30 anni, “Genny” merita una chance nel calcio che conta.