La Roma che conta dimentica Agostino Di Bartolomei
Agostino Di Bartolomei. Un nome che la Roma giallorossa non ha mai dimenticato. O forse sì. Perchè la notizia riportata oggi dai principali quotidiani nazionali è questa: ieri, durante la proiezione del documentario in ricordo di «Ago» – come lo chiama il figlio Luca – erano assenti i pilastri della Roma del presente e del futuro, Francesco Totti e Daniele De Rossi.
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Il lungometraggio, dal titolo “11 metri” e diretto dal regista Franco Del Grosso, è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, e ha voluto ricordare la figura di uno degli uomini chiave della storia della società capitolina. Di Bartolomei, 214 presenze e 49 gol con la maglia giallorossa dal 1976 al 1984, si suicidò a Castellabate (Sa) il 30 maggio del 1994, a dieci anni esatti dalla finale di Champions League persa ai rigori contro il Liverpool. Capitano dell’undici che vinse lo scudetto nel 1983, «Ago» si tolse la vita dopo una serie di investimenti andati male e il rifiuto nella concessione di un prestito. In un biglietto scritto poco prima di morire spiegò così il folle gesto: «Mi sento chiuso in un buco».
Alla proiezione, in una Sala Petrassi completamente esaurita, c’erano attori, cantanti, intellettuali, amici e politici. Erano presenti Antonello Venditti – che a Di Bartolomei ha dedicato una canzone, “Tradimento e perdono” (2007) – e Carlo Verdone, che ha così commentanto l’assenza di Totti e De Rossi: «Peccato, potevano venire. Ci sono io e non loro». Non hanno voluto mancare all’appuntamento anche il dg Franco Baldini, il ds Walter Sabatini e i calciatori Simone Perrotta, Federico Viviani, Gianluca Caprari e Valerio Verre, più gli ex compagni Pruzzo, Righetti e Chierico. Franco Tancredi è invece rimasto a Trigoria, agli ordini dell’allenatore Luis Enrique.
Un mito!