Brigata Inzaghi, perché la Lazio è così forte?
60 punti in trenta partite di Serie A, 14 diversi marcatori da settembre ad oggi, quarto posto in campionato e finale raggiunta in coppa Italia. Questi sono i numeri di quella che fino adesso è la migliore stagione della Lazio nell’era Lotito alla 30esima giornata, meglio addirittura di quella 2014/15 in cui hanno chiuso la Serie A terzi e con il secondo miglior attacco del campionato. Sono risultati importanti, ma da cosa derivano?
Un’altra freccia all’arco della Lazio è il fattore squadra, i ragazzi danno l’impressione di essere uniti dentro e fuori lo spogliatoio e le prestazioni lo dimostrano. Cosa li unisce? Un allenatore giovane che conosce l’ambiente: Simone Inzaghi è arrivato in sordina e dava l’aspetto di essere solo un ripiego. Ora è diventato il fattore imprescindibile della società. Ha saputo portare tutti i giocatori nella stessa direzione, i componenti della rosa sembrano aver capito il gioco del mister e quest’ultimo ha posto i giocatori nel loro ruolo più naturale.
Ultimo ma non ultimo buon segnale di questa stagione è il lavoro fatto con i giovani, specie quelli del vivaio. Il mister e la società hanno creato le condizioni di crescita adatte a Milinkovic-Savic, Keita e Hoedt, senza contare la fiducia ripagata da Lombardi, Murgia e Strakosha. Non dimentichiamoci di Immobile, al culmine della sua carriera in una squadra dove pare aver trovato la sua dimensione, con poche pressioni e ampio margine di crescita.
Giocano bene, hanno mentalità, c’è serenità nell’ambiente, segnano tanti gol e si adattano a diversi moduli, il talento c’è tutto.
Dove può arrivare questa Lazio non possiamo saperlo, possiamo solo fare i complimenti ad un gruppo unito che ha seminato tanto e raccolto anche di più.