Addio Mondonico, combattente in campo e nella vita
Il mondo del calcio è stato colpito da un altro lutto nel giro di poche settimane: stamattina, alle prime luci dell’alba Emiliano Mondonico ha esalato il suo ultimo respiro all’età di 71 anni.

Il ‘Mondo’ conviveva da tempo con una malattia (il cancro), riacutizzatasi nell’ultimo periodo, che lui stesso aveva definito la bestia da fermare come si ferma l’attaccante avversario, una malattia che non gli aveva mai fatto perdere, comunque, quel sorriso e quella serenità tipiche della persona saggia e furba qual’era. Tutti gli addetti ai lavori lo ricordano come un uomo coraggioso, ribelle, mai banale. Celebre, a tal proposito, quella sedia alzata per protestare a causa di un rigore negato nella finale di Coppa Uefa con l’Ajax. Sia da calciatore che da allenatore non ha avuto particolari soddisfazioni in termini di trofei, ma proprio da mister ha raggiunto risultati importanti ed alcuni storici a partire dal 1984, in cui riportò dopo ben 54 anni Cremona in Serie A, fino ai tempi dell’Atalanta con cui riuscì a raggiungere la semifinale della Coppa delle Coppe, senza dimenticare il Torino con il quale disputò proprio la finale di Coppa Uefa con l’Ajax. I tifosi del Toro hanno sempre visto in lui l’incarnazione di quello spirito granata caratteristico dei tempi d’oro di Vittorio Mazzola. Successivamente allenò anche Napoli, Cosenza e Fiorentina e nel 2011 prima di ritirarsi decise di regalare un’ultima impresa guidando il neopromosso Novara ad una storica vittoria al Meazza al cospetto dell’Inter, per la quale veniva spesso complimentato in questi anni. Nonostante abbia combattuto con tutte le sue forze, il ‘Mondo’ ha perso la sua personale partita con il cancro, ma verrà sempre ricordato per la sua correttezza, umanità, sincerità. Addio, combattente con il sorriso!