Soccermagazine, Emanuele Celeste a TMW Radio: “L’epopea di Jorginho è nata per sbaglio”
Il nostro Emanuele Celeste ha parlato a TMW Radio durante la trasmissione “Sabato Sport Live” condotta da Alessandro Sticozzi.
Emanuele Celeste, fondatore e direttore di Soccermagazine.it, ha parlato della Nazionale nel corso del programma “Sabato Sport Live” dell’emittente TMW Radio. Ecco alcuni stralci delle sue dichiarazioni:
IL FUTURO DELLA NAZIONALE – “Io sono dell’idea che la vera nazionale di Spalletti debba ancora venire fuori. Non è da escludere che nel lungo periodo si cementi l’affermazione di un tridente leggero senza vere e proprie punte di ruolo, anche in considerazione della duttilità tattica di Raspadori che non a caso è stato insignito della maglia numero 10. In questo momento stiamo attraversando una fase ibrida e il mister ha fatto anche un po’ di turnazioni pur di individuare i suoi pretoriani. Come abbiamo visto non si è fatto troppi scrupoli a lasciare fuori dal giro Politano ad ottobre e Immobile a novembre, rivitalizzando peraltro El Shaarawy per il quale la nazionale sembrava un capitolo chiuso. Però Spalletti deve stare attento a non fare troppo l’integralista: non credo di essere stato l’unico a non aver apprezzato le sue parole su Jorginho nel post-partita di ieri. Purtroppo casi del genere finiscono col creare volentieri delle macchiette da social, ma io vorrei porre la questione su un altro piano: lo sportivo serio toglie i compagni dall’impasse e si fa carico di una responsabilità a prescindere, per di più qui stiamo parlando di professionisti. Quello di Jorginho è un sano cameratismo, ma l’epopea dei rigori si è sviluppata quasi per sbaglio, perché proprio a Roma, contro la Svizzera, Mancini voleva che fosse Berardi a tirarlo. Oggi ci ritroviamo a voler forzare una situazione che non sarebbe dovuta nemmeno esistere. Jorginho tirerà il prossimo rigore, ma a questo punto il prossimo rigore potrebbe essere all’Europeo”.
I PROBLEMI DELLA ROMA – “Il paradosso della Roma è che continua a trascinarsi dietro alcune delle critiche che si sentivano anche nella prima annata di Mourinho. L’impressione è che la squadra non sia ancora pronta per coltivare la continuità, ma se potessi spezzare una lancia in favore dei giallorossi mi premerebbe sottolineare che finora non abbiamo praticamente mai visto la formazione titolare al completo, dato che Pellegrini è stato lungodegente ed è notizia di oggi che Smalling potrebbe rientrare persino nel 2024. In tutto ciò il pensiero dell’Europa League sembra come uno spettro che aleggia intorno alla panchina di Mourinho, perché l’ambiente non ha accettato la sconfitta nell’ultima finale e quindi adesso c’è questa sorta di tacito obbligo morale nel ripetere l’impresa, il che significa che anche una ordinaria eliminazione potrebbe lasciare il retrogusto del fallimento”.
LA SITUAZIONE DELLA LAZIO – “Appare evidente che dopo la partenza di Milinkovic-Savic la Lazio sia come partita alla ricerca di una nuova idea di gioco che non ha ancora trovato. Notiamo che ormai persino il ruolo di Immobile non è più centrale come una volta, ma le colpe non sono del tutto sue, considerando la sua identità tattica. In passato ho avuto la fortuna di parlarne anche con il ct Prandelli e anche lui riconobbe che Ciro è una punta abituata ad attaccare la profondità, che va servita nello spazio. In virtù di alcune sue recenti dichiarazioni mi dispiacerebbe però se la sua storia con la Lazio si chiudesse male, perché stiamo parlando di un giocatore che in campo è sempre stato composto. Il punto è che in questi anni la Lazio non ha mai avuto un vero vice-Immobile e ora che sta venendo meno anche il titolare i problemi si raddoppiano. Immobile era uno degli uomini più attesi al derby e invece alla fine abbiamo visto una partita quasi blanda da parte di entrambe le squadre dopo i primi 20 minuti. In compenso mi sembrano aumentate le responsabilità di Luis Alberto in mezzo al campo. Il caso che era scoppiato nella passata stagione è ampiamente rientrato e secondo me ha tutte le carte in regola per diventare sempre più un punto di riferimento”.
Il video con l’intervento completo: