Roma, documenti falsi per screditare Baldini. La Digos indaga
Sta assumendo i tratti di una vera e propria ‘spy story’ la vicenda che sta coinvolgendo alcuni esponenti della stampa romana.
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Come si apprende da un articolo di ‘Repubblica‘ a firma Carlo Bonini, il noto giornalista (ormai in pensione) Roberto Renga avrebbe riferito all’inviato delle “Iene” Paolo Calabresi di essere in possesso di documenti che, a suo dire, dimostrerebbero che il DG Franco Baldini, oltre a fare delle “creste” sui calciatori acquistati e sul mercato in generale, farebbe parte di una (udite udite) loggia massonica. L’ex giornalista de ‘Il Messaggero‘ avrebbe fornito addirittura le prove delle sue accuse, ovvero fogli scritti a mano (non si sa da chi) che riporterebbero presunte trascrizioni di sms riguardanti gli sporchi affari di Baldini. Calabresi, intuendo la falsità delle accuse, decide di registrare la conversazione. Il nastro finisce alla Digos che, coordinata dal Procuratore Capaldo, dà immediato inizio alle indagini. Fin da subito ci si accorge che Renga non è solo, a spalleggiarlo oltre al figlio Francesco ci sono due famose voci dell’etere romano, Giuseppe Lo Monaco e sopratutto Mario Corsi, detto “Marione“. Interpellati, i quattro hanno ovviamente respinto ogni accusa dichiarandosi totalmente estranei ai fatti e che la questione è in mano ai loro avvocati. Staremo a vedere.