Totti e quei 19 anni da protagonista
La data 28 marzo a qualcuno particolarmente sensibile di questioni politiche potrà ricordare l’indipendenza del Marocco dalla Francia nel 1956 oppure l’inizio del regime franchista in Spagna nel 1939.
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Eppure per i tifosi della Roma (e per gli appassionati di calcio in generale) questa data ha un sapore particolare per un altro motivo. Il 28 marzo 1993, all’88° minuto di gioco di un anonimo Brescia-Roma (per la cronaca risultato finale 0-2), esordiva un giovane trequartista non ancora diciassettenne di nome Francesco e di cognome Totti. Nessuno poteva prevedere che quel ‘ragazzetto’ sbarbato, nato e cresciuto a Porta Metronia, avrebbe segnato, da lì a 19 anni, qualcosa come 266 reti in 634 partite con la maglia della Roma, condite dalla vittoria di uno Scudetto (2001), 2 Coppa Italia (2007 e 2008), 2 Supercoppa Italiana (2001 e 2007) e un Campionato del mondo (2006). Nessuno poteva prevedere nemmeno che quello stesso ‘ragazzetto’, negli anni, avrebbe diviso i tifosi di mezza Italia pallonara: un “coatto” ed un giocatore normale secondo alcuni, un profeta ed un campione vero secondo altri. Questa disomogeneità non ha risparmiato gli stessi tifosi della sua squadra che dal coro “C’è solo un capitano” della domenica allo stadio, sono passati agli insulti quando lo stesso capitano ha attraversato un momento non brillante: da lui non si vuole la differenza, la si pretende, sempre e comunque. In ogni caso, non è nostra volontà in questa sede analizzare le varie posizioni su quel personaggio sicuramente complesso di nome Francesco Totti. Ma un piccolo appunto possiamo farlo ai detrattori: uno che segna 266 reti potrà essere tante cose, ma mai uno normale. Tanti auguri di buon anniversario e grazie di tutto, Francesco.
era il 1992
no, era il 1993!