Ucciso Dinov, il primo a denunciare Scommessopoli in Italia
Yordan Petrov Dinov, 40anni, responsabile bulgaro dell’agenzia di scommesse SkySport365 (la stessa che per prima denunciò il flusso di puntate anomale sulle partite italiane) due mesi fa è stato freddato a colpi di pistola dopo aver denunciato una probabile combine nel suo Paese.
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Questione di soldi: Dinov è il primo morto ammazzato di scommesse che salta fuori nell’inchiesta del calcio marcio, ma ci sono i precedenti anche nei coinvolti noti in Italia, come ad esempio il portiere Paoloni rivelando che dopo aver garantito l’over per Benevento-Pisa, finita invece 1-0, era stato minacciato da Bellavista e Giannone, e aveva dovuto consegnare un assegno da 300mila euro a un “tale di Bari dalle intenzioni non pacifiche: mi ha minacciato con una pistola. Ricordo che fece il gesto di estrarla dalla giacca e io ho avuto modo di vedere nitidamente l´arma“; oppure l’ex portiere del Bellinzona Gritti che rivela: “Il boss degli zingari, il macedone Hristiyan Ilievski, nato in Bulgaria, per convincere me e l’allenatore in seconda della mia squadra ci minacciò dicendoci che se non entravamo a far parte del giro ci avrebbe sparato alle gambe“.
La segnalazione del fattaccio è arrivata alla procura di Cremona a metà aprile (Dinov è stato ucciso il 4 Aprile scorso). Il suo nome non era emerso in Last Bet, ma l’episodio è strettamente legato al mondo delle scommesse clandestine. Il possibile movente sarebbe stato l’invio di un rapporto da parte di Dinov alla sede della Uefa in Svizzera nel quale indicava che a causa della corruzione nella lega calcio bulgara alcuni incontri del campionato bulgaro erano stati predeterminati, in particolare, il match incriminato era Cherno More-Lokomotiv Sofia, terminato 3-0 lo scorso 1 aprile.