De Sanctis: “Sarà grande Napoli. Ora contentrati sulla Nazionale. Cannavaro poteva essere con noi in Polonia”
Auschwitz che ha fatto riflettere tutti sul vero senso della vita. L’Europeo e la Spagna che incombono. Il Napoli che verrà. Sono gli argomenti affrontati da Morgan De Sanctis in conferenza stampa a «Casa Azzurri», che a Cracovia è il punto di aggregazione degli italiani al seguito della Nazionale. Giornata particolare, cominciata con la visita ai lager di Auschwitz e Birkenau. L’intervista col portiere del Napoli, vice di Buffon in azzurro, inizia per forza da qui. «Ho provato la sensazione di un silenzio totale, surreale. Sgomento profondo e assoluto rispetto. Dobbiamo coltivare il ricordo, tramandare la memoria dell’orrore. Sull’argomento ho letto libri e ho seguito documentari e non sono rimasto sorpreso dalle cose che ho visto. Toccato sì, però».
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Di voi calciatori si dice che siate miliardari viziati. La visita ad Auschwitz vi rende onore. «Noi abbiamo il dovere di lanciare messaggi positivi e voi dovreste sottolineare le cose buone con lo stesso rilievo di quelle cattive. Il nostro gruppo è portatore di messaggi sani e sono sicuro che nessuno potrà smentirci ».
Parliamo di calcio, anche se dopo una visita del genere tutto appare banale. Ha superato lo choc per i gol subiti nell’amichevole con la Russia, in particolare i due nati dalle incomprensioni con Maggio?
«Sono stati episodi molto fortuiti, figli del caso, e arrivo a dirvi che non li catalogo neppure come errori personali. Quei 45 minuti non mi hanno soddisfatto, ma guardo avanti».
Domenica a Danzica si gioca contro la Spagna. «Dobbiamo recuperare equilibrio. Dobbiamo metterci voglia: correre più degli avversari, vincere più contrasti».
Il suo contratto col Napoli scadrà nel 2013. «Ma io sono molto ottimista per quel che riguarda il rinnovo».
Che cosa pensa del mercato del Napoli? E della «promozione» ottenuta da Pandev?
«Sono sicuro che presidente e allenatore faranno il massimo per allestire una grande squadra. Sono telegrafico perché del Napoli vorrei parlare dal 3 luglio. Adesso conta soltanto la Nazionale ».
Prandelli è passato alla difesa a tre. Non poteva convocare Paolo Cannavaro?
«Paolo è il mio capitano e un carissimo amico, il mio parere sulla questione sarebbe fuori luogo. Dico soltanto che per due anni la Nazionale di Prandelli ha prodotto gioco e risultati. Nessuno immaginava che prima dell’Europeo ci sarebbe stata una flessione. Per ottimizzare le cose il c.t. ha deciso di cambiare, di passare alla difesa a tre, che molti miei compagni in
azzurro conoscono perché la praticano nelle proprie squadre. Il c.t. ha avuto coraggio, si è preso il rischio di sentirsi eventualmente dire d’avere sbagliato delle scelte »
Fonte: Gazzetta dello Sport