Pjanic: “Mai pensato di lasciare la Roma. Con Borini perdiamo un grande”
A Riscone di Brunico è il turno di Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco si pronuncia in primis sull’addio di Borini (già a Liverpool per le visite mediche), sulla stagione con Luis Enrique e, soprattutto, sui problemi fisici sofferti in passato.
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Borini al Liverpool, sta per arrivare l’ufficialità. Come commenti questa notizia?
“Se lui e la società lo vogliono, se lui è contento sono contento anche io per lui. E’ anche vero che perdiamo un giocatore che ha fatto una grande stagione l’anno scorso. E’ il calcio, adesso guardiamo avanti e vediamo cosa succederà. Non è ancora sicuro ma sono contento per lui, anche se perdiamo un buon giocatore”
Per competere avete bisogno di 2-3 rinforzi importanti?
“Magari! Per il momento siamo qua a lavorare, abbiamo la possibilità di avere quasi tutto il gruppo qua per lavorare, mancano solo De Rossi e Castan. Io sono sicuro che con questa squadra possiamo fare grandi cose, non dobbiamo parlare troppo, dobbiamo lavorare. Abbiamo un nuovo allenatore e abbiamo tutti la stessa idea per avanzare insieme. La squadra l’abbiamo, dobbiamo avere la mentalità giusta per lottare con gli altri. Non abbiamo paura perchè qualità ce l’abbiamo in questo gruppo”.
La Roma rispetto allo scorso anno è più forte o meno forte? E può puntare allo scudetto?
“Non ti posso rispondere ancora, siamo solo da 10 giorni insieme, la squadra non ha cambiato tanto. Sono arrivati alcuni giocatori, magari Borini va via, ma vediamo che squadra abbiamo quando il campionato inizia. Ma con questa squadra che abbiamo, possiamo lottare per lo scudetto, sono sicuro”.
Per il tuo ruolo, quello di interno di centrocampo, cosa cambia dal 4-3-3 di L.Enrique a quello di Zeman?
“Cambia perchè il gioco di L.Enrique era più sulla conservazione di palla, adesso penso che il mister cerca di andare veloce in avanti. Per quanto riguarda me, sono molto più vicino alla porta avversaria e quello mi piace. Spero di fare tanti gol quest’anno. Ma non abbiamo ancora lavorato tanto tatticamente sulla mia posizione. Sicuramente il mister dirà cosa vuole dai centrocampisti”.
Giocare da regista?
“Non lo so, il mister deciderà ma il mio posto è più vicino alla porta avversaria”.
I tuoi obiettivi?
“L’anno scorso, il mio primo in Italia, penso di aver fatto una buona stagione, ma posso fare meglio. Quest’anno voglio prendermi più responsabilità, conosco meglio i compagni e il calcio italiano. L’obiettivo non serve dirlo, ma voglio fare un certo numero di gol e di assist”.
Alla Roma avevi iniziato bene, poi hai avuto l’infortunio. Cosa è successo a te e alla Roma da gennaio in poi?
“Ho avuto un problema fisico dopo la Lazio e ci ho messo un pò troppo tempo per ritrovare il ritmo. Non potevo aiutare la squadra come volevo, non mi sentivo bene fisicamente e questo si vedeva sul campo. Quando non sono al 100% fisicamente e mentalmente non posso dimostrare le mie qualità. E questo è successo l’anno scorso dopo l’infortunio. Nelle ultime due partite ho ritrovato la fiducia ed è stato meglio. Ma per un mese circa sono stato un pò più male. Spero di non avere infortuni quest’anno e di poter aiutare la squadra al massimo. Cosa è successo alla Roma? E’ mancata la continuità. A casa giocavamo bene, non lo so cosa è successo fuori, abbiamo sempre avuto paura. Quest’anno dobbiamo cambiare, dobbiamo migliorare in trasferta e faremo un grande campionato, sono sicuro”.
Questa rosa è al livello di Juventus e Milan?
“Se vediamo i nomi di Juve e Milan sono più forti, ma quello non vuol dire niente. L’importante è l’atmosfera, il gruppo, sono sicuro che in ogni reparto di questa squadra abbiamo giocatori di grande qualità. Possiamo lottare con loro, l’anno scorso a parte a Torino con la Juve nessuna squadra è stata molto più forte di noi. Sono sicuro che questo anno lo facciamo bene, la mentalità deve essere giusta dall’inizio alla fine. Dobbiamo cominciare bene, sarà importante per la fiducia”.
Visto che la Roma non fa coppe europee, hai mai pensato di lasciare la Roma?
“No, troppo presto per questo. Ho firmato per 4 anni qua, voglio rispettare il mio contratto. Io e i miei compagni vogliamo il più presto possibile andare in Champions, perchè è una competizione bellissima. Mi manca, è vero, e spero che quest’anno facciamo una grande stagione, anche per i nostri tifosi che l’anno scorso sono stati sempre con noi e non hanno avuto i risultati che devono avere”
Quanto ha pesato nello spogliatoio il fatto di non disputare le coppe? E può essere un vantaggio come è successo per la Juve?
“E’ pesante, la Roma deve essere in una competizione europea. Ma adesso guardiamo avanti, non è un vantaggio che noi giochiamo solo una competizione, magari si, ma una squadra ha sempre 22-23 giocatori. Tutti preferiscono giocare una competizione europea”.
L’anno scorso era un problema solo tattico o di personalità?
“Abbiamo giocatori di personalità, ma è stato un problema mentale perchè non è possibile andare a Lecce e perdere 4-0. E’ un problema mentale, non altro. Non so da dove viene questo, è che dobbiamo essere pronti dall’inizio a far male all’avversario e questo non lo abbiamo fatto”.
Stanno per arrivare Bradley e Tachtsidis, voluti da Zeman. Ti sorprenderesti di non essere titolare della Roma?
“Paura non ce l’ho. Non sono meglio di me, tutto dipende da me, ogni giocatore gioca se merita di giocare. Io non mi preoccupo, voglio giocare, penso solo a quello e voglio essere tra i primi 11”.
Ti senti pronto a diventare un punto di riferimento di questa squadra?
“Si, io lo voglio, voglio prendermi più responsabilità, a 22 anni ho già un’esperienza internazionale ma ci sono anche altri giocatori che sono più importanti di me, non dico il nome, lo sapete già. Io sono un giocatore al pari di tutti gli altri, voglio aiutare la squadra”.
Ti senti più a tuo agio con questo calcio verticale? Parli molte lingue, l’italiano è la più difficile?
Si perchè non lo parlo ancora molto bene, non conosco ancora tutte le parole, ma capisco quasi tutto. Faccio il possibile per migliorare. Io mi sento come tutti gli altri e voglio dimostrare al mister che voglio essere nei primi 11, poi è lui che dice chi gioca. A me piace andare avanti e cercare l’attaccante, vediamo cose il mister vuole che faccio.”
Come ti trovi con i metodi di allenamento di Zeman?
“Bene, è un lavoro che ho sempre fatto, una preparazione magari un pò più dura, ma la preparazione non può essere facile. E’ bene che lavoriamo così perchè quel che facciamo adesso possiamo farlo vedere dopo sul campo. Sono sicuro che la squadra sarà pronta ad inizio stagione. Facciamo un buon lavoro, non è facile ma lo dobbiamo fare”
Quale compagno ti ha sorpreso di più?
“Vedete anche voi che nessuno molla, siamo tutti insieme, lavoriamo tutti insieme. Dopo c’è qualcuno, come Erik (Lamela ndr) che lo fa molto bene, magari a lui viene più facile. Ma in tutta la squadra nessuno molla e questo è un bene”.