Il Catania alle prese con due rinnovi complicati
CATANIA – Sono ben 31 i giocatori rossazzurri attualmente al lavoro nel ritiro di Torre del Grifo. Troppi, lo ammette la società stessa. Parola d’ordine? Prima di rinverdire o seminare: sfoltire. E’ andato via Maxi Lopez (Sampdoria), sono andati via Kosicky (Novara), Imparato (Vicenza), Donnarumma (Como), e per ultimo, giusto ieri, Calapai (Barletta). Ma non basta, bisogna fare di più, tagliare di più. Ma proprio chi il Catania non vorrebbe tagliare, dal Catania rischia di restar fuori se non s’affretterà a regolarizzare la propria posizione contrattuale.
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“Chi ha il contratto in scadenza non gioca – affermava il presidente del Catania, Pulvirenti, a già lo scorso Maggio – è una nostra regola da sempre”. Una posizione chiare, quella della società etnea, molto meno invece, quella dei due interessati: Giovanni Marchese, terzino sinistro, e Pablo Barrientos, fantasista argentino.
Se per il terzino nativo di Delia, unico siciliano in rosa insieme a Sciacca, si prevede già il lieto fino con firma e stretta di mano rituale, molto meno ottimistiche sono le prospettive per Pablo Barrientos. L’argentino è stato lasciato andar in scadenza da quel Pietro Lo Monaco che, adesso, attende l’evolversi della trattativa per magari portarlo con sé a Genoa negli ultimi giorni di mercato. Questo è quello che sussurrano “i maligni”, questa sembra anche una di quelle strategie da “colpo gobbo” che hanno fatto celebre l’ex direttore rossazzurro e fortunati i club che l’hanno avuto alla testa.
Il nodo sta negli zeri da inserire alla voce ingaggio. Dopo tre anni passati in infermeria, e mezzo in campo lo scorso anno, Barrientos ed il suo procuratore sentono meritorio un adeguamento contrattuale della cifra percepita annualmente. Comprensibile, la ragione, incomprensibile, stando alle parole dell‘addì Gasparin, la richiesta in sé e per sé: “Il Catania sta trattando il rinnovo col giocatore ma la priorità resta quella di rispettare la politica economica che è valsa l’armonia interna allo spogliatoio e nei bilanci annuali”. Insomma, la richiesta deve esser proprio stata astronomica.
Finora, l’ingaggio più oneroso per il Catania, era quello dell’emigrante Lopez, arrivato ad oltre un milione di euro. Infine, sempre l’addì del Catania, tiene a precisare: “Il Catania ha curato Barrientos, l’ha aspettato nonostante i ripetuti e gravissimi infortuni avuti. Ha sempre creduto in lui e crede ancora possa dimostrare molto più di quanto dimostrato lo scorso anno. Anche se non è propria del calcio, consentitemi di dire, in questo caso ci aspetteremmo anche un po’ di riconoscenza da parte del giocatore”.