L’esercito dei grandi svincolati

Il 31 agosto è una data molto importante per ogni squadra europea.

In questa data i primi bilanci sul calciomercato e sulla competitività della rosa sono d’obbligo se si vuole cominciare la stagione con tante belle aspettative. Ogni sessione porta tanti calciatori a cambiare casacca per vari motivi: il coronamento di una grande stagione, il triste epilogo di una grande occasione sprecata oppure, più semplicemente,un contratto più oneroso. In questo via vai c’è anche chi, per scelta sua o degli altri, resta senza una casa e senza un “lavoro” (se così può definirsi…). Sono gli svincolati ovvero coloro che non hanno trovato una sistemazione nella finestra di calciomercato. Sono alla ricerca di un club che creda in loro ed hanno il grande pregio di potersi accasare in qualsiasi momento della stagione, senza aspettare i canonici periodi di luglio, agosto e gennaio. Moltissimi di loro sono sconosciuti e spesso si tratta di calciatori mediocri che faticherebbero a trovare spazio in una squadra che voglia definirsi professionistica. Ma in questa intricata foresta c’è qualche nome che salta agli occhi. Per caratura internazionale o qualità. Stiamo parlando, ad esempio, del Pallone d’Oro Micheal Owen, dei campioni del mondo Del Piero, Zambrotta e Grosso, dei campioni d’Italia Guigou e Cristiano Zanetti fino ad arrivare al grande onesto del mondo del pallone, Simone Farina. La lista è parecchio lunga, sono più di quanti si possa credere. In un ipotetico gioco delle figurine potremmo comporci addirittura un team che vedrebbe Artur Boruc in porta, Zambrotta, Anderson Polga, Cirillo e Grosso in difesa, Hargreaves, Riquelme e C. Zanetti a centrocampo e Del Piero, Owen e Gudjohnsen a comporre il tridente d’attacco. Non solo, in panchina troveremmo gente come Sereni, Vandenborre, Marchionni, Gasbarroni, Zenden, Suazo e Carew. Mica male per una squadra a costo zero. Meglio sicuramente di qualche squadra di basso rango che milita nel nostro campionato, o no?