Milan: Inzaghi, El Shaarawy e l'(in)utilità di Maxi Lopez
Se ne parlava da mesi e adesso (da ieri), possiamo con ufficialità affermarlo: Maxi Lopez è un calciatore del Milan. Rapace d’area ma non per questo poco abile nel dribbling, dotato di un gran tiro e di una notevole cattiveria sotto porta, abile, abilissimo incornatore di testa seppur la statura sia quella media, e non da gigante (185 cm), cosa che gli consente anche una velocità tutt’altro che da bradipo, per intenderci. Ergo, tante qualità per questo attaccante argentino, che a Catania era indubbiamente il più forte ma che sotto l’Etna era ormai, da tempo, con le valigie in mano e gli scarpini poco caldi, visto che Montella preferiva Bergessio o Catellani alla “Galina de Oro” (storico soprannome del neo-rossonero), distratta e appannata dalle tante (troppe) voci di mercato. Alcune verissime, altre infondate, una sola che ha trovato conferma e concretezza: il Milan.
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Un Diavolo non più tentatore, ma stavolta tentato da questo biondo centravanti, la cui operazione è più ricca di fronzoli che di utilità, come d’altronde lo sarebbe stato l’affare-Tevez, sfumato sciaguratamente per gli elemosinatori di fuoriclasse e felicemente per gli utilitaristi: il reparto avanzato del Milan era già ricco. Di uomini e di qualità. A cominciare dal duo Ibrahimovic-Robinho, i più presenti nella scacchiera offensiva di Allegri, e continuando per un Pato continuamente a mezzo servizio, oltre al barese Cassano di cui già tutti conosciamo la (recente) storia. Gente forte e di cui c’è ben poco da dire e da constatare. Le considerazioni vanno fatte per altri: Stephan El Shaarawy e Filippo Inzaghi. Il primo astro nascente del calcio italiano, il secondo vecchia gloria che ancora, di ritiri e di esili, non ne vuole sentir parlare ma che, ahilui, deve accettare le pesanti scelte dell’allenatore livornese, il quale, settimana dopo settimana, pare non vederlo e non considerarlo. Eppure, la voglia è ancora tanta e i gol da segnare ancora diversi, ma difficilmente troverà sfogo sempre con questa maglia, quella rossonera, con cui voleva chiudere la carriera e con cui tuttavia non potrà (probabilmente) farlo: l’arrivo di Maxi Lopez ne è la conferma, sempre più evidente, che il Milan lo ha scaricato. Chi invece, il Milan ha da poco lanciato è il già citato Faraone El Shaarawy, ammirato in dose minimale fino allo scorso derby. Da lì, un percorso in discesa fatto di lampi di classe e colpi da campione, grazie ad un minutaggio sempre più elevato che adesso, però, rischia di venire a poco a poco ridotto: l’arrivo dell’ex Catania è una piaga anche per lui. Ma Galliani ci ha abituati con frequenza a malvisti affari mercanteschi tramutatisi poi in veri colpi di mercato. Chissà se l’operazione-Maxi equivale ad uno di questi.