Arsenal, lezione al mondo del calcio: cure pagate al rivale Gascoigne
Nel mondo del calcio esistono ancora belle storie, sono queste che rendono così speciale questo sport.

Paul Gascoigne, da anni, è in difficoltà economiche e con gravi problemi di salute e l’Arsenal Football Club, eterno rivale ai tempi del Tottenham, gli è corso in soccorso pagandogli le cure mediche. Per capirci, è come se in Italia è come se la Juventus aiutasse Pulici, o il Torino aiutasse Furino. Una bella storia che arriva dalla Premier League e che demolisce le rivalità calcistiche in nome di una profonda umanità. Gascoigne da anni lotta contro i demoni dell’alcol e della depressione. Una situazione molto grave, che ha spinto Arsene Wenger e l’Arsenal a tendergli una mano. Senza prendere in considerazione i vecchi rancori dei tempi del Tottenham e degli accesissimi derby del nord est di Londra, i Gunners hanno deciso di pagargli le cure per uscire dal vortice in cui è finito. E a raccontarlo è proprio Gascoigne, che ha spiegato tutto al Sun. Queste le parole dell’ex calciatore: “Ho telefonato al fisioterapista dell’Arsenal, Gary Lewin, e gli ho detto che non stavo benissimo. Mi ha detto di andare in ospedale perché temeva fosse una polmonite. E Wenger ha acconsentito di pagare 28 mila sterline per le mie cure, e altre 22 mila le ha sborsate l’Arsenal per il mio problema all’anca”. Un gesto meraviglioso, che stride fortemente con quello tenuto invece con Gazza dalla sua ex squadra, il Tottenham, che sembra ormai aver abbandonato la sua vecchia bandiera. Gascoigne ha infatti aggiunto: “Nel 2011, quando il Tottenham ha incontrato il Real Madrid in Champions, mi è stato detto che se volevo vedere la partita. C’erano solo due biglietti a 60 sterline. L’ho dovuta guardare sotto il box della dirigenza, dove c’erano ex calciatori che avevano giocato 30 anni prima di me…”. Insomma, questione di stile che invece all’Arsenal ha dimostrato decisamente di avere. I Gunners hanno offerto una nuova chance all’ex “nemico” Gazza per il bene del calcio, ora toccherà a lui non sprecarla.