A tutta tattica – Un “Elefante” in alta quota…
Tranquilli: Annibale non c’entra niente con il nostro titolo.
L’Elefante è il simbolo del Catania , che dopo 8 gare di campionato si trova a 14 punti appaiato col Napoli.
Chi l’avrebbe detto? Il Catania negli ultimi anni ha saputo ciclicamente rinnovarsi, cambiando nei giocatori e nei tecnici, dietro la competente regia dell’asse Pulvirenti–Lo Monaco. Questa stagione gli etnei stanno andando oltre le aspettative.
Certamente la complicità di un campionato livellato verso il basso e le difficoltà di molte “grandi” spiegano in parte quello che sta accadendo. Tuttavia sarebbe ingeneroso non dare a questa squadra e al suo giovane allenatore i meriti che spettano loro.
Su tutti, la vera novità è proprio Vincenzo Montella; ritrovatosi quasi per caso sulla panchina della Roma, aveva fatto intravedere cose positive la scorsa primavera, anche se non era riuscito a portare i giallorossi in Champions. Sulla panchina di Catania ha dimostrato di saper trovare un modulo adatto al “materiale umano” a disposizione, mettendo da parte le sue idee di partenza.
L'”aereoplanino“, infatti, preferisce impostare le sue squadre con un dinamico 4-3-3. La mancanza di difensori adatti a questo gioco lo ha spinto, dopo le prime gare, ad adottare un 3-5-2 che ben si adatta alle caratteristiche dei suoi giocatori e che tanto va di moda (vedi l’Udinese e il Napoli, ma anche la Roma di Luis Enrique in un certo senso).
Difesa: Davanti ad Andujar, uno dei migliori portieri del campionato e titolare dell’albiceleste, Montella ha piazzato tre arcigni difensori: Bellusci, Spoli e soprattutto Legrottaglie: esperienza ed equilibrio, necessari in una difesa di Serie A.
Centrocampo: Anche qui la sensazione è quella del dejà vù: Izco e Marchese sulle fasce danno corsa e palloni preziosi per l’attacco. Marchese ha anche condito la gara col Napoli con un gol, coronando cisì un periodo più che positivo.
In mediana Almiron, Lodi e Ricchiuti (col Napoli al posto di Delvecchio) formano un reparto molto tecnico, in grado di sviluppare una gran mole di gioco: Almiron imposta, gli altri due riforniscono l’attacco.
Attacco: Qui Berghessio e Gomez fanno letteralmente vedere i sorci verdi agli avversari: rapidi e concreti, hanno messo in ombra persino un giocatore importante come Maxi Lopez, relegato alla panchina. Montella in questa situazione si è dimostrato molto saggio, facendo rifiatare il giocatore perché fuori forma e sfruttandolo con inserimenti a partita in corso molto ben azzeccati.
Semplificando all’osso, si potrebbe dire che Montella ha “rubato” un pò del Napoli e un pò dell’Udinese, le due migliori squadre dello scorso campionato sul piano del gioco. La sintesi che ne è uscita è estremamente “gustosa” per gli appassionati.
La curiosità è tanta,