Champions, proteste Malaga: “Contro di noi razzismo”
Il risveglio è di quelli amarissimi nel territorio dell’Andalusia, in Spagna. Il Malaga non ci sta.

La furia è incontenibile dopo la bruciante sconfitta di ieri sera a Dortmund, che ha decretato l’eliminazione degli spagnoli dalla Champions e il conseguente passaggio in semifinale dei tedeschi. Eppure, la squadra di Manuel Pellegrini aveva la qualificazione in tasca fino al 90′. In vantaggio 2-1, ha subìto due gol nel giro di pochi minuti, rispettivamente realizzati da Reus e Felipe Santana. Ebbene, è l’ultima segnatura quella della discordia. La rete è infatti viziata da due fuorigioco all’interno della stessa azione, non segnalati dall’arbitro e dai suoi assistenti. Il rammarico per la tagliente sconfitta è palpabile ed evidente in casa spagnola: “Noi siamo il Malaga, non il Real Madrid. E’ molto più facile compiere questi errori incredibili con noi. Sospettiamo che ci siano Platini e la Uefa dietro tutto questo”. Dice Joaquin. “L’arbitro Thomson ha sbagliato tutto. Dopo il 2-1 per noi ha concesso di tutto al Dortmund. Ha fischiato a senso unico. C’erano due espulsioni per loro grosse come una casa e, alla fine, ha convalidato un gol incredibile. Del resto il Malaga era una squadra sanzionata dalla Uefa per il mancato rispetto del fair play finanziario e quindi era difficile potesse arrivare in finale di Champions. Questa sera non ci hanno voluto far vincere”. L’accusa di Pellegrini. A rincarare la dose ci pensa il presidente del club, lo sceicco Al Thani, tramite Twitter: “Quello che è accaduto stasera non è calcio ma razzismo. Speriamo che venga avviata un’indagine per fare luce su una gara che ha alterato lo spirito dello sport. L’eliminazione di stasera è stata ingiusta e razzista”.