Cronache di una disfatta annunciata (ma evitabile)
Il tifoso rossonero stasera non prenderà facilmente sonno: nonostante le continue punzecchiature blaugrana sulla “remuntada”, il due a zero dell’andata lasciava ben sperare.
Il sogno qualificazione ai quarti, accarezzato grazie alla grande prova di San Siro, si è disintegrato davanti ai 95000 del Camp Nou che hanno sospinto Messi e compagni alla vittoria.
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Analizzando però la partita molti particolari hanno lasciato a desiderare. Cominciamo dall’atteggiamento rossonero: da più parti ci si attendevano le “barricate” dinanzi alla porta difesa da Abbiati, con 10 uomini schierati sulla difensiva e pronti a ripartire per segnare il gol qualificazione. Niente di tutto questo si è però verificato, con un fare degli uomini di Allegri troppo molle in difesa e poco aggressivo sui portatori di palla.
Lo stesso tecnico livornese non ha azzeccato diverse mosse, dal centrocampo alla disposizione del tridente offensivo. Anche all’andata Ambrosini e Montolivo erano stati schierati il primo davanti la difesa ed il secondo mezz’ala, con la differenza che verso la mezzora del primo tempo il centrocampista di Caravaggio è stato fatalmente attratto dalla posizione centrale, magistralmente ricoperta sino ad ora, ed Ambrosini ha svolto il ruolo di fido scudiero. Al ritorno invece le posizioni sono state fedelmente ricoperte, con Montolivo spaesato ed il capitano il totale balia dei moschettieri blaugrana.
L’attacco ha invece deluso in blocco, orfano del superbo Pazzini di questo momento, ma la scelta di Niang come riferimento centrale è stata totalmente bocciata dal campo: il diciottenne originario del Senegal non ha le stimmate dell’attaccante di razza, e il ruolo di attaccante (con compiti di tornante vecchia maniera) sembra disegnato su misura per lui. Perché quindi sacrificarlo in una posizione non sua?
Le attenuanti in ogni caso non mancano, considerando la giovane età della rosa e l’inesperienza di molti giocatori schierati nell’undici titolare (si pensi a El Shaarawy, Niang, Constant). Spetterà ora al tecnico e alla società risollevare il morale della squadra per raggiungere l’obiettivo Champions in campionato, assolutamente alla portata dopo la grande cavalcata compiuta fino ad ora.