Coppa Italia, il pensiero di Perrotta: “Ingiusto mandare un giocatore a mediare”
La finale di coppa Italia non ha dato un bello spettacolo.

Doveva essere una serata di felicità e sport e si è trasformata nell’ennesima figuraccia del calcio italiano. Prima l’aggressione fuori allo stadio dove è stato ferito gravemente un tifoso partenopeo. Poi il capo ultrà che ha minacciato il regolare svolgimento della gara con Marek Hamsik incaricato di mediare con la curva. Petardi e fumogeni hanno fatto da cornice.
Sull’episodio torna a parlare Simone Perrotta. L’ex calciatore della Roma dice la sua ai microfoni di dell’Adnkronos: “L’ho visto in tv e non è giusto, un giocatore non deve prendersi responsabilità del genere. Sono le istituzioni che devono prendersele, i calciatori devono essere messi in condizione di svolgere il proprio lavoro e questo esula dalla loro professione. Certo è vero che il messaggio di un calciatore è molto più forte e può servire a calmare gli animi molto meglio di qualsiasi politico. Ma i calciatori non devono trovarsi in situazioni del genere“.
Il giocatore, che ha origini inglesi, continua con un paragone con la Premier League: “In Inghilterra hanno risolto il problema con processi per direttissima, andando a prendere a casa i responsabili delle violenze anche a distanza di giorni e facendo loro scontare le pene. Quanto accaduto fuori dall’Olimpico poteva sfociare in situazioni molto piu’ gravi. Spero che sia la goccia che fa traboccare il vaso, di fronte a cose del genere bisogna riflettere seriamente. Grazie al lavoro dell’Osservatorio la situazione e’ un po’ migliorata, gli incidenti sono diminuiti negli ultimi anni ma evidentemente non basta e bisogna fare di più. Daspo a vita? Può servire per non farli entrare allo stadio, ma di solito gli incidenti avvengono fuori. Si può anche dare il daspo a vita a tutti i tifosi, ma se poi all’esterno non puoi arginarli… Se alla pena sportiva si affiancasse anche una condanna penale la cosa sarebbe diversa, i facinorosi ci penserebbero bene prima di fare casini. E non parlo solo di quelli che sparano e accoltellano ma anche di chi si permette di usare le spranghe contro i poliziotti. Se lo facessi io verrei denunciato per oltraggio o lesioni, non vedo perchè non debba accadere lo stesso per chi va allo stadio: è una cosa che mi fa diventare matto. E’ un problema che va affrontato e risolto nel più breve tempo possibile“.