Cile: il Palestino con la mappa della Palestina sulla maglia. Bufera con la comunità ebraica
Polemica nel campionato cileno di Clausura alla prima giornata.

Il Club Deportivo Palestino è sceso in campo lo scorso 5 gennaio contro l’Everton e sulle sue divise ha deciso di sostituire il numero 1 con la mappa della Palestina. La bufera si è scatenata perchè nella mappa era compreso anche lo Stato d’Israele e la comunità ebraica presente in Cile si è scatenata contro gli esponenti del club, accusandolo di non riconoscere l’esistenza dello Stato.
I primi accenni di discussione sono arrivati da Gabriel Zaliasnik e Gerardo Gorodischer, rispettivamente ex presidente e attuale presidente della Comunità ebraica cilena, che via Twitter condannano il Palestino accusandolo di usare il calcio come mezzo per diffondere odio e violenza. Gorodischer ha anche invocato l’intervento della FIFA affinchè condanni la squadra.

La comunità palestinese, in risposta, si difende rifiutando l’ipocrisia di chi dà la colpa a questa mappa e allo stesso tempo parla di un territorio occupato in termini di territorio conteso. A loro supporto, oltretutto, c’è la data di fondazione del club: il Palestino è una società di calcio fondata nel 1920 da un gruppo di emigrati palestinesi e per questo “i simboli palestinesi esistono in Cile già 28 anni prima che avvenisse la spartizione dei territori medio-orientali“, come scritto nel comunicato della comunità palestinese.
La comunità ebraica ha fatto appello sia alla FIFA sia alla Federazione cilena, ma nessuna delle due al momento s’è mossa contro o a favore del Palestino.
La speranza, per quanto riguarda il mondo del calcio, è che questa polemica si risolva il prima possibile e in modo positivo.