Parma, dall’Europa League alla penalizzazione e lo spettro del fallimento
Tempi duri per il Parma. La società emiliana sta attraversando un momento molto difficile sotto tutti i punti di vista: in campionato i punti totalizzati sono solo 6 in 11 partite, ma la lotta per la retrocessione potrebbe addirittura passare in secondo piano, visto che sul club di Ghirardi aleggia uno spettro ben più temibile: quello del fallimento.

La situazione è molto complicata: soltanto nella giornata di ieri, all’ultimo minuto, sono arrivati i pagamenti degli stipendi relativi al mese di luglio. Il Parma è stato escluso dall’Europa League a scapito del Torino proprio perché nella stagione passata erano state riscontrate delle irregolarità nei pagamenti dell’IRPEF. Ora Tommaso Ghirardi è alla ricerca di quel finanziamento che non arriva per tamponare la situazione fino a quando non arriverà un investimento più corposo che comporti la cessione totale del club ad un nuovo proprietario. Ma questo ritardo nei pagamenti, nonostante i tentativi del presidente, porterà inevitabilmente ad una (quasi) certa penalizzazione: si parla di 2 punti che potrebbero diventare 3 se gli emiliani dovessero perdere la battaglia riguardo ai sopracitati mancati versamenti dell’IRPEF. C’è tanta incertezza attorno al futuro del club: una società che milita nella massimo campionato in serissima difficoltà coi pagamenti ai calciatori è un evento piuttosto raro, anche in un periodo di crisi finanziaria come quello che stiamo attraversando. Nella peggiore delle ipotesi potremmo assistere addirittura al fallimento della società crociata. I calciatori non hanno ancora percepito le mensilità che vanno da agosto a novembre ed hanno chiesto un incontro con i dirigenti per fare chiarezza sul futuro del club per cui militano e soprattutto sul proprio futuro, visto che da un giorno all’altro potrebbero ritrovarsi a far parte di una società fallita. Una storia molto singolare soprattutto se si considera che Cassano e compagni nella stagione 2013-14 erano riusciti a conquistare legittimamente l’Europa League, mentre in quella corrente si trovano a fare i conti con l’ultimo posto in classifica ed una probabile ulteriore penalizzazione di due punti che complicherebbe maggiormente le cose. Per sapere di più bisognerà attendere la revisione della Deloitte, società che si incarica di verificare la contabilità delle squadre italiane per conto della FIGC. Se il rapporto in oggetto confermerà le inadempienze del Parma, allora la parola passerà alla Procura Federale che potrebbe decidere per la penalizzazione finale di 2 o 3 punti. Se la situazione non dovesse risolversi entro la fine del campionato, allora lo spettro del fallimento si trasformerà in una tristissima realtà; e dall’Europa sfiorata con un dito e sfumata all’ultimo secondo si passerebbe alle procedure fallimentari per un club storico del calcio italiano.