“Il calcio conta più del denaro”. E se lo dice Eto’o…
La storia ormai la sanno quasi tutti. Riassumendo per i più distratti, Samuel Eto’o decide di lasciare uno dei club più forti d’Europa per andare a giocare in Daghestan, sperduta regione della Russia meridionale, per una squadra pronta a trattarti come un Dio e a pagarti la bellezza di venti milioni di euro all’anno.

Una decisione anomala, se non altro perché non è che all’Inter il Re Leone prendesse pochi soldi. Ma tant’è: i tifosi neroazzurri devono farsene una ragione al più presto. Anche se le ultime dichiarazioni dell’attaccante camerunense sanno un po’ di presa in giro. “Il calcio è più importante dei soldi” ha detto Samuel (che indosserà la maglia numero 99) alla presentazione ufficiale “Non sono qui per denaro, non è la cosa più importante. Importante è il progetto dell’Anzhi che reputo molto interessante“. Bè, detto da un giocatore che guadagnerà qualcosa come 42 euro al minuto per i prossimi tre anni, non è molto credibile. Magari la voglia di fare bene in Russia è sincera, per carità, ma arrivare a dire che a convincerlo è stato il progetto tecnico piuttosto che i soldi sembra veramente blasfemia. Ormai però c’è poco da recriminare: il calcio italiano ha perso un altro campione, che alla serie A ha preferito la più appetibile Russian League, stando alle parole di Eto’o. Certo è che queste dichiarazioni faranno discutere.