A tutta tattica – Milan, la stagione si può salvare
Il 3-1 contro l’Anderlecht sicuramente dà morale al Milan: El Sharawy segna con continuità, è in un momento d’oro; Mexes segna l’eurogol e Pato scaccia i suoi fantasmi con un gol in Champions. Non sarebbe onesto però pensare che il Milan abbia superato le sue difficoltà.

GIOCO – Il gioco latita, e questo non dipende dalla mancanza di Ibra e Thiago Silva. Magari il gigante svedese contribuiva a mascherare questa carenza della squadra di Allegri, ma lo scudetto perso lo scorso anno ha dimostrato che la solidità di squadra è più importante dell’avere un fuoriclasse in grado di risolvere una partita da solo. Non solo: è evidente che, senza Ibra, El Sharawy ha trovato tutto lo spazio necessario per poter esplodere.
FORMAZIONE – Allegri ha conservato la panchina nonostante i cattivi risultati, ma il “prezzo” della sua riconferma è una maggiore ingerenza di Galliani (e Berlusconi) nelle decisioni sulla formazione. “Mai più cinque mediani” aveva tuonato l’ad dei rossoneri tre settimane fa. Da allora sono arrivati alcuni buoni risultati.
TATTICA – In difesa quindi, per diktat imposto dall’alto, si gioca a 4. Mexes e Yepes non sono Nesta e Thiago Silva, ma la continuità potrà aiutarli a rinforzare il reparto.
A centrocampo regna un pò più di confusione: se nelle intenzioni estive di Allegri il mediano doveva essere De Jong, Berlusconi la settimana scorsa ha dichiarato di voler vedere Montolivo in quella posizione, ma l’ex viola non è Pirlo. Inoltre, il calo di rendimento di Nocerino e Boateng è impressionante: sono loro due che, più di tutti, stanno soffrendo la mancanza di Ibra. Lo svedese era un mago nel lanciarli in rete. Ora i “piccoli” e veloci attaccanti milanisti preferiscono i palloni in profondità. E i centrocampisti non riescono più ad inserirsi.
C’è ancora confusione nella testa dei giocatori. C’è da fare scelte precise su come si vuole impostare la squadra. In fondo giocatori giovani e con potenziale ci sono.